Bill Gates: “Torneremo alla normalità tra due anni, grazie a vaccino e tracciamenti”
Roma, 29 apr – Bill Gates è uno che con le “previsioni” ci prende, soprattutto quando si tratta di pandemie. Ha pronosticato con una precisione sconcertante l’emergenza Covid-19 e adesso ci spiega anche quanto tempo ci vorrà e come faremo per uscirne. “Vaccino e tracciamenti per tornare alla normalità tra uno-due anni”, si può sintetizzare così la ricetta del miliardario filantropo, delineata in una intervista a Le Figaro ripresa in esclusiva per l’Italia da Repubblica. “Avevo previsto la pandemia in una conferenza nel 2015 e avevo anche descritto nei minimi dettagli le misure che avremmo dovuto adottare per farci trovare preparati”, ribadisce il fondatore di Microsoft. E invece il mondo si è fatto trovare impreparato, soprattutto perché non è stata coinvolta l’industria rendendola ” in grado di mettere a punto con la maggiore rapidità possibile una terapia e poi dei vaccini”.
“Solo col vaccino torneremo alla normalità”
Ma per fortuna che Bill Gates c’è, con l’opera filantropica che sopperisce alle mancanze delle nazioni e dei governi. “Quasi tutto il lavoro di ricerca sui vaccini si fa nel settore privato; dato che la Fondazione Bill e Melinda Gates ha un ruolo neutrale e la possibilità di interpellare tutti gli esperti di questo campo, chiediamo che le aziende mettano a disposizione la loro capacità produttiva”. Gates, pur riconoscendo l’importanza delle terapie (“ce ne sono alcune di promettenti”) è convinto che per tornare alla normalità il vaccino “sia molto importante, perché è senza dubbio così che torneremo alla normalità”.
Ma per tornare alla vita normale, oltre al vaccino, servirà parecchio tempo. E soprattutto occorrerà aumentare il controllo sociale: “Non torneremo alla normalità prima di uno o due anni. Con un sistema basato su test e tracciamenti dovremmo essere in grado di individuare in fretta i focolai d’infezione e di soffocarli. Anche così, però, non torneremo a una vita normale, perché le persone avranno grande timore di essere contagiate e cambieranno radicalmente le loro abitudini. Perfino se i governi dovessero stabilire che non c’è pericolo, la gente non tornerà a riempire gli stadi fino a che non sarà provato che le terapie o un vaccino rendono residuo il rischio di morte”.
Bill Gates: “Non ho sentito Trump”
Insomma la lotta sarà lunga e dura e se lo dice un oracolo come Bill Gates c’è da fidarsi. E soprattutto pare che la tanto agognata normalità non tornerà se non attraverso un nuovo vaccino obbligatorio e ulteriori cedimenti sulla libertà individuale in favore di maggiore controllo e tutela. Al miliardario filantropo viene chiesto dello sforzo globale richiesto dall’Oms (di cui è il principale finanziatore mondiale) e del rapporto con Donald Trump, che all’Organizzazione mondiale della sanità ha invece tagliato i fondi: “Non ho parlato con il presidente Trump, ma mi sono sentito più volte con il Dottor Fauci (consigliere della Casa Bianca per la strategia sanitaria non simpatico a Trump, ndr), con il segretario alla Sanità Alex Azar e con il vicepresidente. Anche se gli Stati Uniti non prendono per ora parte all’impegno globale, credo che saranno comunque soggetti essenziali. Dobbiamo porre fine a questa malattia a livello globale”.
Davide Di Stefano