Federica Sciarelli condannata a pagare una multa: i fatti

Federica Sciarelli condannata a pagare una multa: i fatti. Federica Sciarelli, classe 1958, è una giornalista e conduttrice televisiva italiana, cronista parlamentare e consigliera dell’Ordine dei giornalisti del Lazio. Da anni il suo volto è legato alla trasmissione di Rai 3 Chi l’ha visto?. Il programma si occupa di casi di cronaca, indaganto attraverso inchieste e interviste. In queste ore la Sciarelli è stata condannata a pagare una multa legata ad un caso di cui si occupò tempo fa in trasmissione. 

Federica Sciarelli

Federica Sciarelli condannata a pagare una multa: i fatti

Su AGI si legge che “il giudice della V sezione penale del tribunale di Roma ha condannato Federica Sciarelli, conduttrice della trasmissione ‘Chi l’ha visto?’ E Claudia Aldi, autrice dello stesso programma e oggi al Tg1, per diffamazione nei confronti di Massimo Galioto, imputato nel processo per l’omicidio dello studente americano, Beau Solomon, morto annegato nel Tevere”. Galioto fu assolto da tale imputazione sia in primo che in secondo grado, ma nella puntata di Chi l’ha visto? del 26 giugno 2019, all’esito del giudizio di primo grado, la Sciarelli introdusse la trasmissione sottolineando, l’assurdità della assoluzione del Galioto, considerato che dai video si vedeva benissimo chi era stato il colpevole, chi aveva spinto in acqua Solomon.

Una storia assurda

AGI riporta che “la Aldi aveva, invece, trasmesso un intercettazione ambientale, ripresa nella sala d’aspetto del commissariato Campo Marzio, accompagnandola con sottotitoli e commenti che descrivevano il contenuto della conversazione quale fosse una ammissione di colpevolezza da parte del Galioto e dunque, come una sorta di confessione. Le imputate sono state condannate alla pena di 700 euro di multa, oltre alla rifusione delle spese processuali sostenute dalla costituita parte civile, Massimo Galioto, assistito dall’avvocato Michele Vincelli e al risarcimento dei danni subiti dallo stesso, da liquidarsi in sede civile. Per le motivazioni bisognerà attendere 90 giorni”.

L’avvocato Michele Vincelli all’AGI ha dichiarato: “Forse sarebbe opportuno porre un freno a certe trasmissioni televisive che sono solite svolgere processi paralleli in televisione, cavalcando spesso tesi colpevoliste e infondate, del tutto scevre dalla emergente realtà processuale, contribuendo, in tal modo, a creare mostri da sbattere in prima pagina e a fomentare l’odio nei leoni da tastiera”.

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