Ci siamo addormentati italiani e ora ci siamo risvegliati greci
Molti lettori sono in ansia: patrimoniale sì o patrimoniale no ? Italexit o non Italexit ? Depressione economica o non depressione ? Cosa fare di fronte ad una situazione economica ed istituzionale che rischia di franare sotto il peso di una emergenza finora mai vista ? In questo guazzabuglio di informazioni e disperazione ci sono diverse visioni necessariamente contrastanti e purtroppo non c’è una risposta certa.
Ci sono delle probabilità.
Molte probabilità e poche certezze e quindi dobbiamo imparare a distinguere le probabilità dalle certezze. Come tutti i miei lettori anche io passo la giornata a leggere giornali italiani e stranieri e quindi alla sera hai letto tutto e ti sembra di non avere letto niente. E soprattutto è naturale confondere i sentimenti, le emozioni, le passioni con i dati di fatto. Di tutta questa situazione c’è un unico dato di fatto che tutti condividiamo e che diamo per scontato nell’an anche se non nel quantum: che ci siamo addormentati italiani prima del Coronavirus e ci siamo svegliati greci dopo il Coronavirus. Già, greci. Il nostro debito pubblico / PIL a fine anno per effetto di: 1. Calo del gettito fiscale 2. Manovre interne di tipo emergenziale 3. Aumento del debito (MES e European Recovery Fund) Potrebbe arrivare addirittura al 175% ovvero 6 punti percentuali meno di quanto non lo sia stato a dicembre 2019 il rapporto debito / pil greco. Solo calcoli miei fatti sul rovescio di una busta ma c’è chi di più autorevole di me un mese fa prospettava il 160% chi il 165%. Ora alcuni il 155%.
Non importa, la Grecia nel 2010 al tempo del primo “salvataggio” aveva il 146%. Se leggere i libri di Yanis Varoufakis, ex ministro delle finanze greco, quello che ha cercato di portare fuori la Grecia dalla schiavitù del debito, e tra questi consiglio la lettura di “Adulti in una stanza” e “Saranno i deboli a soffrire” potete sapere in anticipo cosa succederà anche a noi italiani. Ad esempio io sapevo benissimo prima che avvenisse l’incontro dell’Eurogruppo della scorsa settimana che si sarebbe risolto con un nulla di fatto: la distinzione tra European Recovery Fund che è un debito che devi restituire e il fatto che sia stato momentaneamente sospeso il limite tradizionale del deficit / Pil (che è debito) è come dire che tra la cioccolata sciolta con le nocciole e la nutella c’è una grande differenza. No, non c’è differenza, forse a qualcuno piace la nutella e a qualcun altro la cioccolata sciolta ma la minestra è che è sempre cioccolata morbida che si può spalmare. Quindi alla fine torniamo sempre al discorso del MES, puoi certo prendere i soldi ma si chiama debito. L’Italia sta affogando nel debito e questo a fronte di una situazione di competitività che è negativa da oltre 20 anni, da quando siamo entrati nell’Euro e basta il grafico della produttività per dimostrarlo. Dopo che abbiamo concordato che in 8 settimane di lockdown siamo diventati come i greci in termini di debito / PIL e dopo aver conosciuto il nostro destino dai due libri di Varoufakis dobbiamo chiederci la domanda vitale: l’Italia può essere assimilata alla Grecia ? No, non può. L’Italia ha dato al mondo la pizza, ha la migliore pummarola del mondo, e su questo nessuno di noi mette ombra di dubbio, abbiamo il Papa la mafia e l’aceto balsamico di Modena. Se assumiamo di non essere la Grecia ora la domanda diventa più sottile: quanto assomigliamo allora alla Grecia ? Molto. Il primo punto di contatto è una classe politica incompetente e corrotta, una pubblica amministrazione incapace e corrotta come la classe politica che la controlla, un popolo di evasori nati.
Poi è vero che c’è qualcuno disperso tra Modena e la Brianza che produce qualcosa che piace al mondo, ed è forse quello che i paesi del Nord Europa voglio comprare a prezzi di saldo come il porto del Pireo e le ferrovie greche. I mercati finanziari hanno la loro logica, spesso stupida e non sono un proxy della situazione attuale, che vede un’Europa ormai inconcludente su diverse emergenze finora occorse dall’immigrazione selvaggia degli anni scorsi alla pandemia ed una Italia in mano ad una classe politica inefficace. Vi assicuro che tutto il cinema che vedete all’Eurogruppo oggi domani e dopodomani non è nient’altro che la tagliola in cui noi italiani come i greci andremo ad infilare la nostra testa tra qualche anno.
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