Stazione Termini, violenza dopo violenza: immigrati massacrano di botte un 47enne
Lui voleva andare con una prostituta, loro ne hanno approfittato per derubarlo e malmenarlo. La Stazione Termini si conferma terra di nessuno in questa ennesima storia di cronaca e bassa criminalità che arriva dalla Capitale e che vede per protagonisti tutti cittadini stranieri.
Incontro fra gentiluomini a Termini
La vittima della rapina e dell’aggressione è un romeno di 47 anni. L’uomo si trovava a Roma per lavoro ma aveva deciso di tornare nella città in cui vive, Salerno, a causa dell’emergenza coronavirus. Una volta arrivato a Termini, sabato, l’uomo ha incontrato un suo connazionale, che era con un altro uomo, al quale si è rivolto per una prostituta. Dopo un paio di telefonate è arrivata una donna, probabilmente albanese, che però non deve essere piaciuta al “committente” ed è stata allontanata. A quel punto, approfittando di un momento di distrazione, l’amico romeno gli ha sfilato la catena d’oro che indossava e rubato 1555 euro in contanti. La vittima ha reagito, ma il connazionale ha iniziato a colpirlo con calci e pugni, continuando ad accanirsi contro di lui anche a terra. Il complice invece è rimasto a fare da palo, finché entrambi non si sono dati alla fuga.
Il romeno e il magrebino già noti alla giustizia
La vittima, quindi, ha avvicinato una pattuglia del Commissariato Prati ferma in piazza dei Cinquecento, ma ha accusato un dolore al petto e si è accasciata a terra. Portato in ospedale, ha denunciato quanto accaduto e descritto i due malviventi. Lunedì scorso i poliziotti insieme alla vittima sono tornati nei pressi della Stazione Termini, dove l’uomo ha riconosciuto i due rapinatori. I due, un romeno di 41 anni e un magrebino di 50, sono stati fermati per rapina aggravata e portati a Regina Coeli. Entrambi erano già noti alla giustizia. Perquisita la stanza di un Bed & Breakfast dove i due alloggiavano, gli agenti hanno trovato la catena in oro rubata alla vittima, un telefono cellulare, 465 euro in contanti e la ricevuta di un bonifico fatto proprio il giorno successivo alla rapina attraverso la Western Union di 300 euro a favore di una romena.