Coronavirus, l’Oms sulle Rsa: “La metà dei morti al mondo negli ospizi”. Ma indagano solo in Lombardia

Secondo le stime europee, circa la metà dei decessi avvenuti a causa del coronavirus è stata registrata nelle case di riposo. “Questa è una tragedia umana inimmaginabile”, ha commentato Hans Kluge, il direttore regionale dell’Oms per l’Europa. Non la pensa allo stesso modo la magistratura italiana, che sta indagando su quanto accaduto nelle Rsa in Lombardia, guarda caso proprio la regione che è il feudo leghista. Il governatore Attilio Fontana è sotto assedio ed è praticamente un caso isolato a livello mondiale, dato che le inchieste sui morti negli ospizi ad oggi si vedono soltanto al Nord, in Italia.

“L’età avanzata nei pazienti – ha spiegato l’Oms – le loro condizioni di salute di base, i problemi cognitivi nella comprensione e nel seguire i consigli di sanità e igiene sono tutti fattori che mettono queste persone a maggior rischio. In più, a molti è impedito di ricevere visite da familiari e amici e a volte sono oggetto di minacce, abusi e abbandono”. Dall’Organizzazione mondiale della sanità è comunque arrivato un monito alle Rsa: “È preoccupante il modo in cui alcune strutture di cura operano e offrono assistenza ai pazienti. È importante ricorda che anche le persone molto anziane e fragili hanno buona possibilità di guarire dal coronavirus se vengono ben curate”. 

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