Pd, scoppia “il caso mascherine” nel Lazio, la denuncia di Exor: “Scartata l’offerta migliore”
Altro caos incombe sul Lazio, la Regione amministrata da niente di meno di Nicola Zingaretti. Dal 19 marzo la Regione era in possesso di un preventivo per acquistare 2 milioni di mascherine FFP2 e altrettanti di FFP3 della Exor a 2 euro e 53 centesimi al pezzo. In sostanza, come denuncia Il Tempo, un preventivo più basso di 1,07 euro rispetto a quelli Eco Tech (azienda poi scelta) per le FFP2 e di 1,37 per le FFP3. La motivazione che ha spinto la Regione ha optare per la seconda soluzione sarebbe legata al fatto che il preventivo proposto proveniva da un intermediario ritenendo più affidabile, quello di un produttore di lampadine a Led. Ma non solo, perché il preventivo Exor del 19 marzo è inferiore a quasi tutti quelli poi accettati dalla Regione in date successive.
“Il nostro – spiegano al quotidiano romano i presentatori dell’offerta – era un buon preventivo. La Exor vende a chiunque, quindi chiunque può comprare da loro e poi rivendere. Noi abbiamo parlato una volta con il signor Antonelli della Protezione civile regionale cui poi abbiamo inoltrato il preventivo. Dopo una telefonata, sono spariti. Erano due milioni di FFP2 e due milioni di FFP3, tune della 3M e sarebbero state accompagnate ov viamente dalla certificazione”. E ancora: “Nella nostra proposta non era stato inserito un possibile anticipo, ma queste sono cose che si contrattano dopo l’accettazione dell’accordo di base”. Un fattaccio che ha costretto i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, Chiara Colosimo e Massimiliano Maselli, a presentare un’interrogazione. Stando alle dichiarazioni del vicepresidente della Regione, Daniele Leodori (Pd), c’è un altro giallo nella vicenda: la presentazione di una polizza fideiussoria da parte dell’azienda a garanzia dei circa 14 milioni di euro anticipati dalla Regione.