Pier Ferdinando Casini, la profezia nel retroscena di Minzolini: “Giuseppe Conte è morto, lo cacceranno coi forconi”
Un’altra profezia di Pier Ferdinando Casini piomba sul governo. “Il governo di Giuseppe Conte – sentenzia l’ex presidente della Camera – è morto. È già morto, anche se la crisi si consumerà tra uno, due mesi. E sarà determinata da un clima da rivolta sociale per cui Giuseppe Conte sarà costretto ad andarsene. Un po’ come avvenne nel 2011 con Berlusconi. Solo che il Cav è una persona seria, che ha senso dello Stato, e dieci anni fa prese da solo la decisione di farsi da parte. Invece Conte, che non ha l’istinto del politico o dell’imprenditore”. Insomma, questo premier “sarà mandato via con i forconi”. A captare lo sfogo di Casini, nel suo consueto retroscena, è Augusto Minzolini che sul Giornale non può fare a meno di ricordare le passate profezie del fu leader Udc, poi puntualmente avveratesi,
Non a caso Casini dieci anni fa predisse tre mesi prima la fine del governo di Silvio Berlusconi. Ma non solo, perchè prima che Matteo Salvini aprisse la crisi di agosto con il Movimento 5 Stelle, l’ex presidente della Camera preannunciò la fine del sodalizio. Motivi questi che dovrebbero dar da pensare a Conte, la cui corsa secondo l’oracolo (come lo definisce il retroscenista sul quotidiano di Alessandro Sallusti) è al capolinea. Per la precisione Casini profetizza una fine tra “luglio e settembre, quando la gente, dopo avere trascorso due mesi reclusa in casa, non avrà i soldi per andare in vacanza”.