La Bbc striglia il governo: “Le multe a chi esce? Un’inutile prova di forza”
La Bbc striglia l’Italia. Dall’inizio del lockdown da coronavirus circa il 5% degli italiani è stato fermato, multato o denunciato per aver infranto gli ordini governativi.
Il contenimento è cosa sacra. Guai a chi viola le norme. Sarebbero da tutti considerati dei “poveri furbetti”. Dei possibili untori. Dei potenziali serial killer. Però, a volte, gli uomini delle forze dell’ordine ci vanno giù pesante. Si lascano prendere la mano, per così dire.
I cittadini che hanno trasgredito alle regole sono stati in migliaia, ma da questi numeri stanno emergendo anche casi limite di persone che sono state sanzionate ingiustamente. Addirittura la Bbc, la tivù pubblica inglese, ha rimproverato i nostri agenti perché farebbero ricorso a un’inutile prova di forza. Il network inglese denuncia un trattamento di rigore non sempre corretto, o troppo severo, da parte delle forze dell’ordine. Diversi i casi trattati e saliti alle cronache.
Tra questi spunta, ad esempio, la multa che è stata comminata a una famiglia che stava portando la figlia per dei controlli post trapianto in ospedale, nel Grossetano. Siamo in Toscana. Sanzione che è stata poi annullata con tanto di scuse della prefettura. Un altro caso lo ha denunciato un medico di Giugliano, in Campania, che frequenta il corso di formazione specifica in medicina generale. La donna ha raccontato che il 24 marzo mattina è stata fermata dopo aver smontato da un turno di guardia medica. “Abito in aperta campagna dove nel raggio di 2 chilometri non esiste nessuna abitazione se non la mia. Passa una volante, quella mattina sono senza documenti, non credono al fatto che io sia medico, oltre al verbale mi viene dato addirittura l’isolamento obbligatorio per 15 giorni. Risultato: perdo 5 turni di guardia medica e il pomeriggio non posso coprire un collega di medicina generale che si era ammalato”, ha spiegato.
“Oltre ai turni di guardia medica quindi devo trovare pure un sostituto per il collega malato, perdendo ovviamente anche i soldi della sostituzione. Ero senza documenti perché stavo sotto casa, non a 1 km, non a 500 metri, la mia casa era lì, bastava aspettare 30 secondi che salissi sopra a prenderli”.
Poi un altro caso limite. Riguarda un dipendente dell’Ipercoop di Cesena che alle 18.30 del 4 aprile è stato fermato mentre tornava dal lavoro in bicicletta, ancora in divisa, percorrendo la ciclabile che porta a casa sua in via Bellaria. L’uomo, 59 anni, è stato bloccato in quanto la ciclabile attraversa il Parco Novello, e il parco è vietato. Non sono servite le sue spiegazioni per scongiurare la multa. “Il parco non è transennato, pensavo si potesse”, ha cercato di spiegare agli agenti che gli hanno comunque comminato una multa di 400 euro.
Infine, notizie dal Lazio. Un altro episodio, infatti, è quello di una signora che è stata fermata e multata dai carabinieri nella piazza di Pescia Romana dove era andata per recarsi nella farmacia più vicina a casa sua, che si trova a 5 chilometri di distanza, al confine del comune. Per i militari la donna avrebbe dovuto rispettare l’ordinanza secondo cui avrebbe dovuto recarsi alla farmacia di Capalbio Scalo, situata a 15 chilometri di distanza. A nulla sono valse le spiegazioni della malcapitata a cui è stata comminata una multa di 280 euro. Tanti soldi. Storie di vita vissuta al tempo del coronavirus. Racconti al limite del surreale. Anche la Bbc se n’è accorta. E, se addirittura il rigore ingelse mette in discussione le nostre forze di polizia, qualche motivo deve pur esserci.
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