Coronavirus, la seconda ondata «è una certezza»: in autunno o addirittura prima dell’estate

I maggiori timori sono legati alla possibilità della seconda ondata. Un quadro sul coronavirus che fa riflettere, quello tracciato da Walter Ricciardi. È il rappresentante italiano nell’executive board dell’Oms. In un’intervista a ilcaffeonline.it. dice con fermezza che aprire adesso non è saggio. «I Paesi che come l’Austria e la Svezia stanno agendo senza tener conto di questa valutazione. Penso che pagheranno un prezzo. Lo vedremo nelle prossime settimane».

La seconda ondata in autunno? «Una certezza»

C’è chi teme una seconda ondata in autunno. L’ ipotesi è reale? «È una certezza. Fino a quando non avremo un vaccino ci saranno nuove ondate. Oppure, speriamo, tanti piccoli focolai epidemici che andranno contenuti. Quello autunnale e invernale, come nel caso dell’influenza, è il periodo in cui una combinazione di eventi climatici, comportamentali, immunologici fa sì che il virus possa riemergere».

Il pericolo anche prima di questa estate

«Per questo», aggiunge Ricciardi, «è molto importante non accelerare le riaperture. In caso contrario la seconda ondata invece di averla più avanti rischiamo di subirla prima dell’estate». Questo «è un evento epocale, che gli scienziati e qualche imprenditore visionario come Bill Gates avevano previsto che sarebbe accaduto. Il mondo si è fatto trovare largamente impreparato».

Epoca pre vaccino e post vaccino

Ma «pensare di approcciare questo evento epocale con gli stessi strumenti mentali, politici e tecnici con cui abbiamo affrontato l’epoca contemporanea è profondamente sbagliato. Si può parlare di un’epoca pre vaccino e una post vaccino coronavirus. Fino a quando non avremo un vaccino saremo costretti a nuove ondate virali, speriamo non epidemiche, che dovranno essere costrette. Per questo c’è bisogno di collaborazione tra scienza e politica e tra scienziati e governi di tutto il mondo».

Il timore della seconda ondata e il vaccino

«Penso che questo vaccino arriverà prima di molti altri. Va considerato che per altri vaccini virali ci abbiamo messo anni. Per alcuni come l’Hiv non lo abbiamo perché il virus muta. Poi, per l’influenza non abbiamo un vaccino universale ma lo dobbiamo riprodurre di anno in anno».

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