Coronavirus e recessione, Edward Luttwak: “Italia condannata dalla casta illegale dei magistrati”
Le cifre parlano chiaro: dopo il coronavirus, l’Italia sarà il Paese più colpito dalla recessione. Come uscirne? La domanda è stata girata in un’intervista pubblicata su Affari Italiani ad Edward Luttwak, il quale spiega quelle che a suo giudizio sono le ragioni di simile crisi. E aggiunge che, probabilmente, c’è ben poco da fare: “Secondo le statistiche tra i i 196 Paesi del mondo l’Italia è il numero 8 per ricchezza totale. L’Italia è uno dei Paesi più ricchi del mondo eppure deve andare in giro come un mendicante perché è occupato da una casta. Questa è la ragione del perché lo Stato italiano non può funzionare – picchia durissimo il politologo Usa -. E non può funzionare a causa del sistema legale che è il sistema nervoso dello Stato. Ogni volta che qualcuno ha cercato di riformare questo sistema legale italiano, per aver una magistratura europea, viene bloccato dai magistrati che aprono un qualche processo contro di te o un parente”.
Dito puntato contro la magistratura: “In Italia non c’è giustizia. L’Italia è un Paese occupato da caste. E la principale casta è quella dei magistrati, uno dei corpi più lenti e improduttivi del mondo. Qualcuno non ti paga, tu lo porti a processo, lui perde, va in appello, riperde, va in appello di nuovo, poi va in Cassazione e il giudice della Cassazione non scrive la sentenza per un anno, per due anni, per tre anni”, ricorda Luttwak. Quando gli ricordano che i magistrati dicono di non avere mezzi e strutture per rendere la giustizia più snella ed efficiente, Luttwak replica in modo secco: “Hanno sé stessi perché i giudici della Cassazione italiana sono pagati molto meglio che la media dei giudici in Europa. Si lamentano? Non hanno i mezzi perché costano troppo, sono molto ben pagati. Troppo. I giudici della Cassazione guadagnano più dei giudici della Corte Suprema americana che sono solo 7. Loro sono più di un centinaio”, conclude.