“Schifosa, se ti muovi ti spezzo una gamba”: anziani bastonati con la scopa, orrore a Palermo (video)
Aggiacciante. Sei persone arrestate all’alba dalla Guardia di Finanza di Palermo per i maltrattamenti e le violenze nei confronti di un gruppo di anziani ospiti della casa di riposo ‘Bell’Aurora’ di Palermo. Tutti gli operatori avevano “una indole spietata e criminale”. E’ quanto scrive il gip di Palermo Fabio Pilato nell’ordinanza di custodia cautelare. Secondo il gip “l’adozione della misura di custodia cautelare in carcere” è “ritenuta l’unica misura proporzionata alla gravità della immoralità della condotta, e l’unica idonea a contenere la disumanità degli impulsi”.
La Guardia di Finanza ha sequestrato la casa di riposo lager a Palermo, arrestando le sei donne accusate a vario titolo di maltrattamenti ai danni di anziani, bancarotta, riciclaggio e autoriciclaggio. Gli investigatori hanno documentato, attraverso telecamere nascoste, decine di episodi con violenze fisiche e psicologiche nei confronti degli ospiti della casa di riposo: spintoni, calci e schiaffi, bastonate a colpi di scopa, accompagnati da insulti e ingiurie.
Maltrattamenti che avrebbero indotto alcuni anziani perfino a atti di autolesionismo. Gli anziani ospiti della casa di riposo “Aurora” si sottoporranno a controlli medici. Visto che all’interno della struttura non sono mai state adottate le procedure per il contenimento del Coronavirus.
“Se tu ti muovi di qua ti rompo una gamba, cosi la smetti; devi stare zitta, muta; devi morire, buttare veleno…”. Era un vero e proprio regime di terrore quello instaurato nella casa di riposo “Aurora” dalla amministratrice, Maria Cristina Catalano e da cinque sue dipendenti. Calci, schiaffi, colpi di scopa, perfino legati alle sedie per impedire loro di muoversi. Un campionario di crudeltà e nefandezze documentato in due mesi dalle immagini delle telecamere nascoste.
Oltre alle violenze fisiche, anche insulti e continue mortificazioni psicologiche: “Sei una schifosa, devi dire che fai schifo”. Insulti accompagnati dalle immancabili percosse fino a costringere la poveretta a ripetere “basta, faccio schifo..”; e a schiaffeggiarsi da sola pur di fare cessare quella persecuzione insopportabile.
Terrificanti le parole dell’amministratrice della casa di riposo in occasione del soccorso prestato inizialmente ad una degente, poi deceduta: “Ti dico che io in altri periodi avrei aspettato che moriva perché già boccheggiava…Lo ripeto fosse stato un altro periodo non avrei fatto niente, l’avrei messa a letto e avrei aspettato. Perché era morta”. Non è un caso dunque che il Gip, nell’ordinanza segnali “l’urgenza di interrompere un orrore quotidiano”. Avvisiamo che il video è particolarmente forte nelle immagini e nell’audio)