E’ primavera: le ong si riversano in mare per “salvare” terroristi e ammalati di coronavirus
E’ Primavera anche per le ong. Il mare si calma, un chilometro sul gommone fornito dai trafficanti di schiavi si può fare, poi subito c’è la caritatevole nave delle ong che li “salva” e li porta di corsa in Italia, solo in Italia, dove alberghi a 4 stelle li ospiteranno, dove prenderanno soldi, cibo e mascherine, e dove poi potranno fare rivolte se la sistemazione non aggrada loro. Il tutto nell’indifferenza del governicchio Conte-grillini-sinistra, che vedono nel business dell’immigrazione clandestina anche un buon ritorno elettorale e propagandistico.
Il coronavirus non ferma l’invasione delle ong
Solo che c’è un problema: la guerra in Libia. Lì ci sono due fazioni. Quella del fantoccio al Serraj, governo riconosciuto dalla Ue, e anche dall’Italia, che non ha il controllo di nessuna parte della Libia, neanche di Tripoli dove risiede. E poi c’è il generale Haftar, che rappresenta i libici che non ne possono più e che vorrebbero il loro Paese sovrano, che sta dando l’assedio alle bande di al Serraj. Bande che, e non tutti lo sanno, adesso sono rinforzate da jihadisti, terroristi, criminali comuni mandati dal dittatore turco Erdogan per destabilizzare la Libia e l’Europa.
Coronavirus e guerra in Libia destabilizzano l’Europa
L’Europa? Certo, perché la guerra civile sta mobilitando dal mezzo milione alle 700mila persone desiderose di fuggire dal teatro di una guerra civile sanguinosa. Ai quali si stanno aggiungendo tutti i disperati delle altre parti dell’Africa: dal Ciad al Mali, dalla Costa d’Avorio al Burkina Faso, dalla Mauritania al Niger. Risultato: in questi giorni partiranno centinaia di migliaia di clandestini diretti verso l’Italia, e lo schema è sempre lo stesso, immutabile. I clandestini pagano dai 5 ai 10mila dollari ai trafficanti di schiavi (con quella cifra nel loro Paese si campa dieci anni…), i quali li mettono su barconi o gommoni e li spingono verso il largo. Qui ci sono le navi delle ong che li aspettano e li caricano subito per poi venire in Italia. E se in Italia non si può, basta speronare le navi militari italiane e il gioco è fatto.
La sinistra specula sulla situazione, come sempre
Poi ci sono i politici italiani che urlano e piangono dicendo che non si può far morire la gente in mare e che dobbiamo “salvarli”. E il colossale giro d’affari si rimette in moto. Chi ci rimette sono solo gli italiani. Perché ci rimettono? Perché intanto il coronavirus è pure in Africa e in Libia, anche se non sono in grado di quantificarlo. Poi oltre al coronavirus ci sono anche altre malattie in Europa da tempo debellate. In secondo luogo i jihadisti che combattono per al Serraj potrebbero decidere d venire in Europa a combattere la loro ihad, che si è solo sospesa, non ci illudiamo.
E le ong hanno tutto da guadagnare, aiutate dai nostri politici
Come racconta il quotidiano romano Il Tempo, la base delle ong è a Malta, dove i “salvatori” del clandestini aspettano al bar di sapere quando gli scafisti invieranno altri barconi da recuperare poco al largo della Libia. E’ strano che il governo italiano tutto questo non lo veda, o forse lo vede benissimo. Allor anon c’è salvezza? Forse c’è, basta chiedere a Prodi, che quando era al governo nel 1997 riuscì a fermare l’immigrazione clandestina dai Balcani utilizzando i militari in operazioni “segrete”. Chiedetelo a lui.