Tenta di rapire bimbo a Porta di Roma. Fermata e rilasciata 28enne serba
Un cittadina serba di 28 anni ha tentato di rapire un bambino a Porta di Roma. L’episodio risale al 6 aprile, ma è stato riportato solo ora. Ecco i fatti. Alle 19 dello scorso 6 aprile, gli agenti del Reparto Volanti e del commissariato Fidene Serpentara di Roma, sono andti a via Pupella Maggio, nei pressi di un noto centro commerciale. Lì una donna avev segnalato il tentativo di sequestro del figlio da parte di una donna.
Drammatico il racconto della mamma del piccolo al commissariato di Polizia. Mentre stava passeggiando con il figlio in braccio, a un certo punto una donna che procedeva in senso contrario, con passo spedito si è diretta verso di lei, incurante delle disposizioni anti contagio, e raggiuntalaha strappato il bimbo dalla sue braccia dandosi alla fuga.
La donna ha chiesto aiuto ma la strada era vuota, e con determinazione e disperazione ha raggiunto la malvivente, e dopo una breve colluttazione è riuscita a riprendersi il proprio figlio, riuscendo a comporre il Nue, mentre la rapitrice si allontanava.
La 28enne serba resta a piede libero
I poliziotti, una volta giunti sul posto, a seguito delle descrizioni fornite sull’autrice del tentato sequestro, l’hanno subito rintracciata e, poco dopo, sono stati raggiunti dalla mamma del bambino che ha immediatamente riconosciuto la donna che poco prima aveva tentato di sottrarle il bambino. L’autrice del tentativo del sequestro, serba di 28 anni, è stata accompagnata presso gli Uffici di Polizia e, come disposto dall’Autorità Giudiziaria è stata denunciata in stato di libertà.
Il tentato rapimento di un anno fa a Roma
Esattamente un anno fa, una somala di 50 anni, senza fissa dimora aveva tentato di rapire una neonata nel centro di Roma. La donna, ben nota alle forze dell’ordine, si era avventata sulla bambina e l’aveva afferrata, tentando di portarla via con sé. Immediata la reazione della nonna, che aveva anche iniziato a gridare, richiamando l’attenzione di due passanti. Il loro aiuto ha contribuito ad impedire il rapimento ed a mettere in fuga la somala. Anche in quel caso la rapitrice non ha subito alcun procedimento giudiziario. Per i magistrati la donna era incapace di intendere e volere.