Coronavirus, Robbio fa da sé sui test sierologici: “Così da 16 contagi ufficiali siamo saliti a 140”
A Robbio, paesino nel pavese di 6mila anime, il sindaco Roberto Francese, 35 anni, è ormai una celebrità. Qui sono arrivati medici, giornalisti, cameramen, soccorritori per sapere se avevano già contratto il coronavirus e se avevano gli anticorpi. “Io non ho avuto la forza di mandarli via…
qualcuno mi ha supplicato di sottoporlo al test sierologico e dopo il prelievo tutti se ne sono andati via contenti”. Sì perché Robbio ha deciso di “disobbedire” e di fare test a tappeto.
“Troppe persone con il Covid sono morte a casa a furia di aspettare il tampone”, spiega a Il Giornale Francese. Che si è accordato con un laboratorio privato e si è messo a fare test di massa. Duemila per ora, con risultati clamorosi: “Ufficialmente nel paese c’erano 16 casi di Covid.
Ma su 1000 esami effettuati ho scoperto che il 14 per cento, cioè 140 persone hanno sviluppato anticorpi al Covid. Di queste persone circa l’85 per cento aveva contratto il virus in modo asintomatico o con sintomi lievi”.
Insomma, “questa è la prova che i numeri ufficiali bisogna decuplicarli”, sottolinea il sindaco. E sembra ormai sempre più necessario fare uno screening su larga scala anche in previsione di una riapertura a fine mese. Spiega; “Ci sono aziende alimentari della zona che vogliono lavorare in sicurezza. Hanno chiamato i medici per fare i test ai dipendenti spiega il sindaco così possono isolare i positivi e capire quanta gente ha gli anticorpi”. Il test, conclude, “costa 45 euro e lo pago di tasca mia se qualche cittadino non ce la fa. Fino ad ora, però, c’è stata una grande opera di solidarietà tra imprenditori locali e persone che pagavano due test al posto di uno per regalare l’altro a chi non poteva pagare”.