Il polline dei pioppi potrebbe trasportare il Covid: in Kashmir ne abbattono 42mila
Qui siamo a metà tra realtà e la fantasia, che nella fattispecie chiameremo psicosi. Fino a prova contraria (cioè degli scienziati, che non hanno proferito parola) probabilmente prevale la seconda.
In Kashmir, il più settentrionale degli stati dell’India, hanno deciso di abbattere circa 42 mila pioppi perché convinti che il loro polline possa trasportare il Coronavirus.
Il Covid trasportato dal polline…?
Come da noi, anche da quelle parti è iniziata la primavera e con lei la stagione delle infiorescenze: alcuni alberi (soprattutto i pioppi) producono quei batuffoli bianchi che circolano nell’aria e sono il prodotto dal risveglio della natura dal lungo torpore invernale. Ribattezzati anche come la “neve dei pioppi” per colore, forma e per come volteggiano in aria, in India qualcuno ha ritenuto che fossero responsabili di “catturare” o “intrappolare” il virus e farlo circolare in aria.
42mila pioppi in meno
È per questa ragione che nella città di Sringrar non ci hanno pensato due volte: per evitare ogni dubbio, abbattiamoli, si legge sul Corriere. È questa la fine che faranno circa 42mila pioppi russi (è il tipo di specie) dopo che, grazie ad un programma di rimboschimento finanziato dalla Banca Mondiale, negli anni ’80 in Kasmir ne furono piantati addirittura 15 milioni.
La teoria sul pioppo “femmina”
La vicenda, che sta appassionando la gente indiana, assume contorni surreali quando le autorità locali si sono messe a distinguere anche sul sesso dei pioppi: come si legge sul TelegraphIndia, la dottoressa Shakil Ramsho, capo del dipartimento di scienze ambientali dell’Università del Kashmir, ha sostenuto la teoria del pioppo russo femmina che diffonde il virus. Per questa ragione, Pandurang Kondbarao Pole, commissario divisionale del Kashmir, ha chiesto ai funzionari di abbattere tutti gli alberi dei terreni governativi ordinando ai vice-commissari di garantire tale abbattimento anche da parte dei proprietari terrieri privati entro una settimana.
“Affermazioni prive di fondamento”
A smentire la Ramsho, però, è un botanico indiano, che ha chiesto volutamente di rimanere anonimo, affermando che tutte le preoccupazioni relative al polline sono “scientificamente prive di fondamento” perché la maggior parte dei pioppi nel Kashmir sono donne e non producono polline. Anche perché, come fa notare il botanico, il polline viene prodotto in egual misura anche da numerose altre piante che sono la causa delle classiche allergie primaverili.
“Dal momento che l’ordine del governo menziona in modo specifico la caduta o l’abbattimento di pioppi russi femminili, che non producono polline, è possibile che la direttiva sia stata motivata dalla paura dei semi di pioppo che diffondono il Coronavirus”, ha affermato l’anonimo botanico.
La differenza con i pioppi cinesi
A Pechino, dove i pioppi sono molto comuni (li hanno piantati a decine di migliaia per bloccare le tempeste di sabbia che arrivano dal deserto), le autorità dicono che non c’è pericolo. Ad aprile e maggio degli anni scorsi, molti pechinesi si munivano di mascherina semplicemente per evitare i pollini sospesi in aria e contrarre l’allergia. Non è così nel Kashmir indiano, dove la pensano diversamente.
il giornale.it