L’ordinanza della Lombardia: librerie e cartolerie rimangono chiuse

La Regione Lombardia va controcorrente e non riapre leย librerie: nonostante quanto previsto dal Dpcm firmato ed annunciato da Conte in diretta tv nazionale, il presidente della Regione, Attilio Fontana, ha firmato un’ordinanza in base alla quale “il commercio al dettaglio di articoli di carta, articoli di cartoleria e forniture per ufficio, libri, fiori e piante รจ consentito esclusivamente negli ipermercati e nei supermercati”.

Tutto chiuso

I negozi, quindi, resteranno con le saracinesche abbassate. Secondo quanto raccolto daย Adnkronos, i libri potranno essere venduti, oltre che nei supermercati, anche nelle edicole o nei piccoli negozi di alimentari. Niente deroga, quindi, alย lockdownย di questi esercizi commerciali che, secondo il Dpcm di ieri, avrebbero potuto riaprire al pubblico da martedรฌ 14 aprile.

Il Governo regionale, nella sua ordinanza, ha spiegato di essere nella facoltร  di adottare “misure piรน restrittive di quelle statali e quindi rigorosamente funzionali alla tutela della salute trovi il suoย fondamentoย negli articoli 32 e 117 della Costituzione”. Quest’ultimo, in particolare, disciplina i rapporti e i poteri di Stato e Regioni.

Oltre alle giร  citate attivitร , l’ordinanza regionale conferma laย chiusuraย degli alberghi (con le eccezioni giร  in vigore), degli studi professionali (che proseguono lโ€™attivitร  in smart working, salvo eccezioni per particolari scadenze), dei mercati allโ€™aperto e tutte le attivitร  non essenziali. Saranno comunque possibili le vendite con la consegna a domicilio, “osservando le regole stringenti giร  in vigore per questa modalitร โ€.

Le unicheย eccezioniย sono rappresentate dai negozi per la vendita di articoli per neonati e bambini “con le consuete regole relative ad igiene e distanziamento” come si legge sul provvedimento della Regione e riportato dalย Fattoquotidiano.

Le motivazioni

Nell’ordinanza, si fa riferimento alla particolare situazione diย emergenzaย che la Lombardia sta vivendo rispetto al resto del territorio italiano: qui, si legge, “il dato epidemiologico รจ di gran lunga superiore al dato nazionale: al 10 aprile 2020 circa due quinti della popolazione italiana contagiata รจ lombarda”, sottolinea il documento. La decisione di non riaprire librerie e cartolerie rispetto al resto dello Stato, quindi, รจ legata al “diverso contesto di riferimento” ed alle “proiezioni sulla prosecuzione del contagio, che impongono di limitare le limitazioni giร  poste in essere”.

La cassa integrazione

Fontana ha anche annunciato che la Lombardia โ€œcon un accordo con il sistema bancario e i sindacati garantisce le risorse per lโ€™anticipo dellaย cassaย integrazioneโ€œ, giร  previsto peraltro dallโ€™accordo tra governo e Abi. โ€œEntro una settimana, fino a un milione di lombardi potranno chiedere in banca lโ€™assegnoโ€.

Le reazioni: “Fatti i miracoli”

Non si sono fatti attendere i commenti sulla decisione di Fontana. “Vedo un sinistro volteggiare di avvoltoi che cercano di speculare politicamente su una vicenda tragica. La Regione Lombardia รจ stata travolta da uno tsunami senza precedenti. Abbiamo avuto oltre 10mila vittime, oltre 50mila casi di contagi (il 40% di quelli italiani), ma il sistema ha retto grazie alla straordinariaย abnegazioneย del personale sanitario e ad una organizzazione d’eccellenza quale รจ quella della sanitร  lombarda”. Si รจ espressa cosรฌ Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, in un’intervista aย Libero.

“Chi critica, non sa di cosa parla e non comprende che questo non รจ il momento di dubitare del lavoro di medici e infermieri – incalza la Gelmini – L’assessore Gallera, il governatore Fontana, la giunta regionale, i sindaci hanno fattoย miracoli. Altro che critiche”.

il giornale.it

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