Immediata convocazione della Vigilanza Rai: «Lo squallido show di Conte non resti impunito»
Convocare la Commissione di Vigilanza oggi stesso per discutere delle gravi dichiarazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Non bisogna perdere tempo, il pessimo show di Conte deve avere una risposta. A chiederlo in una lettera inviata al presidente Barachini i capigruppo in Vigilanza dei partiti di centrodestra. Sono Daniela Santanchè (FdI), Giorgio Mulè (FI), e Paolo Tiramani (Lega). Sotto accusa «l’attacco frontale senza precedenti nella storia repubblicana del presidente del Consiglio nei confronti dei leader delle opposizioni Matteo Salvini e Giorgia Meloni, che ha trasformato la conferenza stampa in vero e proprio comizio politico». Il tutto «sulla principale rete del servizio pubblico, in orario di massimo ascolto, dove peraltro l’Italia intera si aspettava di ricevere comunicazioni sui provvedimenti inerenti al Covid-19». Da qui la richiesta di una convocazione immediata della Commissione di Vigilanza.
In Vigilanza la scorrettezza di Conte
«Paradossalmente, ora è il governo che critica le opposizioni. In diretta nazionale, Conte utilizza una comunicazione istituzionale per attaccare Giorgia Meloni, senza possibilità di replica. La Rai dia possibilità di replica a Giorgia Meloni alla stessa ora, con lo stesso tempo e con la stessa visibilità concessa al premier, andato in onda in concomitanza con i tg serali. Presenteremo un quesito in commissione di Vigilanza Rai così da garantire il diritto di replica. Il Quirinale non ha nulla da dire su metodi degni della Corea del Nord di Kim Jong Un?». Così il deputato Fdi Federico Mollicone, commissario di Vigilanza Rai.
Servizio pubblico usato per fare comizi
Del resto, posizione netta aveva preso il segretario della Commissione di Vigilanza Rai. «La polemica a reti unificate di Conte contro l’opposizione è stata una pessima pagina istituzionale e televisiva», le parole di Michele Anzaldi. «Il premier doveva informare sulla proroga delle chiusure, sul lavoro per la Fase 2, non usare uno spazio di servizio pubblico per fare un comizio propagandistico»