Scuola, tutto da decidere. Azzolina semina il panico: “Forse chiusa anche a settembre”
Roma, 6 apr – L’emergenza coronavirus potrebbe rendere necessaria la proroga della chiusura delle scuole fino alla fine dell’anno. Il problema è che allo stato attuale, il governo non ha deciso e come sempre si affiderà al parere degli esperti per stabilire una eventuale riapertura, anche se l’ipotesi appare remota. Come se non bastasse, abbiamo un ministro dell’Istruzione che va in tv da Fazio e parla con assoluta nonchalance di “possibile didattica a distanza anche a settembre”. Una notizia che getta nel panico più totale milioni di genitori, che esigono giustamente chiarezza circa il futuro, loro e dei loro figli.
Oggi in Cdm il decreto con le misure sugli esami
Quello che sappiamo è che oggi in Consiglio dei ministri dovrebbe essere approvato un nuovo decreto in cui sono indicate anche le misure in vista della chiusura dell’anno scolastico e degli esami di maturità e terza media. Tra le novità che a quanto pare conterrebbe il decreto, la didattica a distanza che diventa obbligatoria, con l’utilizzo di strumenti informatici o tecnologici a disposizione. “In corrispondenza della sospensione – si legge nella bozza del decreto – il personale docente assicura comunque le prestazioni didattiche nelle modalità a distanza”.
Polemica per la decisione di confermare le vacanze di Pasqua
Decisione che fa discutere, invece, quella di confermare le vacanze di Pasqua. Per le festività pasquali le lezioni a distanza si fermeranno, dal 9 al 14 compresi, questo perché il calendario scolastico al momento non è stato modificato, né ci sono indicazioni diverse da parte del ministero dell’Istruzione. Tuttavia, le scuole possono decidere autonomamente eventuali giorni di “recupero” dei giorni di lezione persi nel caso in cui vi sia pieno accordo. Dal canto suo, l’associazione di consumatori Codacons condanna la conferma delle vacanze: “Il Miur doveva cancellarle, scelta folle: perse già troppe ore“.
I due scenari possibili per gli esami di maturità
Per quanto riguarda un possibile ritorno in classe, la data su cui si ragiona sarebbe quella del 18 maggio: se per allora le scuole saranno riaperte, gli esami di maturità si svolgeranno con lo scritto di italiano il 17 giugno e poi una seconda prova decisa dalle commissioni interne cui farà seguito l’orale. Se invece le scuole non dovessero riaprire, l’esame si svolgerà unicamente in forma orale e in modalità a distanza. Tutti gli studenti che non hanno l’esame dovrebbero essere ammessi alla classe successiva, ma con il recupero debiti a partire dal 1 settembre.
Le anticipazioni del ministro Azzolina generano solo caos
In attesa di qualcosa di ufficiale, come purtroppo è già accaduto in passato con una pessima gestione della comunicazione da parte del governo giallofucsia, le parole del ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, che praticamente non esclude nulla, neanche la possibilità che non solo non si torni più a scuola per quest’anno, ma che la didattica a distanza potrebbe proseguire anche a settembre, gettano nello sconforto milioni di famiglie, già alle prese con la quarantena in casa. “Azzolina non esclude la chiusura della scuola sino all’estate e la didattica a distanza a settembre. ‘Noi – dice – saremo più prudenti della scienza’. Per favore qualcuno dica alla ministra dell’Istruzione di tacere. Parli solo quando i decreto sono scritti. Il suo compito non è creare confusione“. A farlo presente su Twitter Maurizio Lupi, presidente di Noi con l’Italia.
Forza Italia: “Fare chiarezza sull’anno scolastico”
“Il ministro Azzolina, ovviamente in tv e non in Parlamento, come da prassi per questo governo, ha annunciato che gli studenti non perderanno l’anno scolastico grazie alla didattica a distanza, ma ha dimenticato di fare riferimento alle competenze che stanno perdendo tutti quei ragazzi a cui non sono stati forniti mezzi idonei per accedere alla didattica a distanza. Nascondendosi dietro al vergognoso gap tra le varie scuole italiane in quanto a digitalizzazione, il ministro ha in sostanza confermato che si stanno creando studenti di serie A e studenti di serie B vista l’incapacità di adottare un piano di e-learning serio e omogeneo per tutti gli studenti italiani“. A farlo presente è la vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato, Licia Ronzulli. “Secondo i dati Istat, inoltre, le famiglie italiane sprovviste di pc sono tra il 30 e il 46 per cento. Non si capisce dunque come secondo il Miur la didattica a distanza sia attualmente attiva per il 94% degli studenti“, fa presente la Ronzulli. Secondo la ricerca Istat, ad essere penalizzate maggiormente sono le famiglie del sud dove 4 nuclei su 10 non hanno il pc. Oltre la metà degli studenti inoltre condivide con la famiglia pc o tablet. E altro dato che deve far riflettere: solo 3 ragazzi su 10 hanno competenze digitali elevate.
Adolfo Spezzaferro