Decreto per le imprese, il governo darà il 100% di garanzie per prestiti
Il governo, come un pachiderma, si muove lento e goffo. L’emergenza sanitaria ha prodotto un devastante sconquasso economico.
Ma nella giornata di oggi, quando ormai nessuno se lo aspettava, arriva una buona notizia per le nostre aziende. Ecco la qui. Il fondo di garanzia per le piccole e medie imprese che l’esecutivo sta potenziando agirà su tre filoni principali: garanzia al 100% per i prestiti fino a 25.000 euro, senza alcuna valutazione del merito di credito. Garanzia al 100% per i prestiti fino a 800mila euro, con la valutazione del merito di credito. Garanzia al 90% per i prestiti fino a 5 milioni di euro, potendo arrivare al 100% con la controgaranzia dei Confidi.
È il ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, a fare chiarezza su questa questione a lungo dibattuta negli ultimi giorni. Aggiunge poi che non ci sarà alcun costo di istruttoria della pratica. Al fondo saranno ammesse anche le imprese con numero di dipendenti non superiore a 499. Lo scrive Repubblica. Questo strumento consentirebbe alle imprese del nostro Paese di avere la liquidità oggi, in questo momento di difficoltà, e di potersi rilanciare domani.
L’intero pacchetto verrà presentato al prossimo Consiglio dei ministri che si terrà nella giornata di domani. La decisione è l’esito di una riunione che questa mattina a Palazzo Chigi ha visto partecipare il premier Giuseppe Conte, il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, e l’amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti, Fabrizio Palermo. Al centro dell’incontro il decreto liquidità e il tema degli strumenti da mettere in campo per le garanzie dello Stato ai prestiti bancari destinato alle aziende in difficoltà.
Il decreto liquidità dovrebbe arrivare nel Consiglio dei ministri di domani. Nella serata di oggi ci si limiterà a un preconsiglio. Un’altra riunione sul provvedimento di sostegno alle imprese si è tenuta nella serata di ieri. A questa ha preso parte anche il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.
L’obiettivo dell’incontro è quello di sciogliere alcuni nodi sul tavolo e in particolare su chi si prenderà in carico le garanzie sui prestiti alle aziende: se Cdp o la Sace, la società specializzata nel sostegno alle imprese italiane controllata da Cassa Depostiti e Prestiti. Ma, a questa decisione, secondo fonti accreditate, si accompagnerebbe l’acquisizione da parte del ministero dell’Economia di Sace. Punto, quest’ultimo, che vede contraria una parte del governo, e in particolare il M5S. “Il rischio è di snaturare Cdp”, spiegano i pentastellati. Ma il problema principale riguarderebbe i tempi. Se si procedesse all’acquisizione, ciò comporterebbe altro ritardo. Altro tempo perso. L’economia è appesa a un filo. Imprenditori e lavoratori non possono più aspettare. Il pachiderma Stato deve riuscire a spiccare il volo.
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