Vittima di una rapina nel 1982, lo Stato risarcisce la famiglia dopo 38 anni
Lo Stato non ti lascia mai solo, si dice. Semmai โritardaโ. Dopo 38 anni, lo Stato italiano ha finalmente risarcito i familiari di Gianfranco Benetti, un camionista ucciso lโ8 marzo 1982 in seguito ad una rapina mentre faceva ritorno verso casa
Soltanto oggi, la moglie e i due figli sono riusciti ad ottenere il risarcimento di 50 mila euro a testa che hanno atteso, invano, da chi lo uccise. Oltre al racconto dei fatti, la storia racconta il grave ritardo con il quale la giustizia รจ arrivata, per la precisione 38 anni dopo i fatti.
I fatti
Come riporta il Corriere della Sera, la vicenda accadde lโ8 marzo 1982 ad Acquaviva delle Fonti, vicino Bari. Il 32enne Gianfranco, alla guida di un camion, dalla Puglia stava rientrando verso casa in direzione Ferrara assieme ad un collega dopo una consegna di mobili in vimini per conto di unโazienda ferrarese. A casa, nella sua cittร , lo aspettavano la moglie Maria e i due figli piccoli.
Sulla stessa rotta, direzione nord dellโautostrada Taranto-Bari, era seguito da tre rapinatori disposti a tutto pur di prendergli i soldi appena incassati con la consegna. Lo fecero accostare e fermare ma, a โdecidere il suo destinoโ (cosรฌ dice la sentenza di primo grado) fu un dettaglio, e cioรจ il โfatto imprevistoโ che Gianfranco, invece di rimanere sul camion, scese dal suo lato sinistro e quindi dalla parte in cui era โvisibile ai veicoli in transitoโ.
I rapinatori lo considerarno โun intralcio non previstoโ ed ipotizzarono โreazioni di entrambi gli autistiโ. Fu cosรฌ che uno dei banditi fece fuoco uccidendo Giancranco e, subito dopo, si rivolse allโaltro autista con tono minaccioso. โIl tuo amico lo abbiamo ammazzato, se non vuoi fare la stessa fine dacci tutto quello che hai nel portafoglioโ.
I banditi al verde
I tre banditi furono arrestati poche ore dopo e condannati: Domenico De Matteis, Sergio Galeone e Luigi Merletto (questi i loro nomi) avrebbero dovuto risarcire la famiglia della loro vittima ma le condizioni economiche in cui versavano non hanno mai reso possibile lโesborso della cifra stabilita con la condanna penale. Dal canto suo, la moglie di Gianfranco, con due bimbi piccoli da crescere, non ha mai avviato una causa civile per puntare su possibili espropri o pignoramenti che avrebbero avuto costi molto alti e risultati non meglio precisati.
Una direttiva europea
Sembrava che fosse impossibile rimediare, a livello economico, allโingiustizia di aver perduto un marito ed il padre dei suoi figli fino a quando, alla fine del 2016, hanno scoperto la possibilitร di aprire una nuova causa civile legandola ad una direttiva europea del 2004. I loro avvocati, Ugo e Giorgio Ferroni, hanno avviato il procedimento nel 2017 e soltanto pochi giorni fa il giudice Corrado Cartoni (della Seconda sezione civile del Tribunale di Roma) ha accolto le loro obiezioni.
La vedova Benetti ed i due figli hanno ottenuto dallo Stato, formalmente dalla presidenza del Consiglio e dal ministero della Giustizia, un risarcimento pari a 50 mila euro ciascuno. 38 anni dopo.
Il perchรฉ del ritardo
Tutto questo perchรฉ lโItalia, pur facendo propria la direttiva del 2004 con due passaggi (nel 2007 e nel 2016) non aveva recepito fino in fondo cosa chiedeva lโEuropa. In pratica, risarcire le vittime di reati violenti quando chi li ha commessi non ha la possibilitร di pagare. Per dirla come lโavvocato Giorgio Ferroni โรจ una condanna al risarcimento del danno perchรฉ lo Stato italiano, essendo stato inadempiente alla direttiva europea, ha leso un diritto soggettivo, cioรจ quello allโ indennizzoโ.
il giornale.it