Lucia Annunziata si scaglia contro Conte: «È il governo dell’improvvisazione. E l’Europa è morta»
Una Lucia Annunziata che non ti aspetti sfoga tutta la sua rabbia contro il premier Conte e l’operato del governo dei dilettanti. Non nasconde il suo “livore” per il premier. Da lei definito in già passato come un piccolo Napoleone. “Come un personaggio insignificante che si è trovato a diventare da sconosciuto avvocato a protagonista di una favola. Come un rospo che si trasforma in principe dopo essere stato baciato dalla principessa”.
Ora è anche più dura. La giornalista e conduttrice parte all’attacco a Quarantalks, il canale Instagram della (@bolognabusinessschoolo Bologna Business School. Format frequentato soprattutto da giovani che va in onda ogni sera alle 18,30 per quaranta minuti. Si parlava, appunto, di coronavirus e degli aiuti arrivati all’Italia dall’estero. In particolare, dall’Albania.
Ma nel corso del programma non si può non parlare dei decreti, del governo, delle misure economiche insufficienti per far rinascere l’Italia. Lucia Annunziata non la tocca piano, come si suol dire. Ha definito la protezione civile come adatta e addestrata per affrontare i terremoti e non le pandemie. Ha stigmatizzato il comportamento dei grandi imprenditori italiani al tempo del Covid-19. “Dove sono finiti i capitani d’industria?”, si chiede. “Sugli yacht o su isole deserte”. Poi parla dei test. Che non c’erano per i medici, ma si riuscivano a trovare per i calciatori. Altro nervo scoperto dell’emergenza.
Anche per lei la conclusione è una: “L’Europa è morta e questo è il governo dell’improvvisazione”, spiega. “Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, fosse stato Churchill avrebbe fermato il treno per il Sud in diretta tv. Draghi ci ha fatti uscire da questa narrazione da Padre Pio e ci ha fatto capire che se continua così, dopo verrà la guerra. Quella vera”.