“Germania invita a vendere titoli italiani”: viceministro Buffagni attacca Berlino
Ogni giorni che passa i rapporti tra Italia e Germania rischiano di farsi sempre più tesi.
Come se non bastassero i precedenti dissidi, ecco la possibile diatriba sui titoli di stato tirata in ballo dal viceministro dello Sviluppo economico italiano.
Sulla propria pagina Facebook Stefano Buffagni ha dedicato un lungo post a Berlino: “In piena emergenza coronavirus – ha scritto l’esponente del Movimento 5 Stelle, condividendo una foto con alcune frasi di un articolo – in piena pandemia mondiale, mentre l’Italia piange oltre 10.000 morti, la Germania non solo fa muro da settimane sugli aiuti all’Italia, ma ora secondo l’autorevole agenzia internazionale Bloomberg ci attacca anche direttamente invitando a vendere i Titoli di Stato italiani tramite la seconda banca di Germania, la Commerzbank, posseduta al 15% proprio dallo Stato tedesco”.
“Questa notizia – ha concluso Buffagni – può provocare danni economici giganteschi, il governo tedesco intervenga subito per bloccare questa follia. L’Europa e gli stati europei devono essere solidali. Tutti e con tutti. Nessuno si salva da solo. Non è questa l’Europa che ci meritiamo!”.
In attesa di capire se la questione toccata da Buffagni avrà concreti riscontri, al tempo della pandemia di Covid-19, il governo tedesco guida il fronte dei Paesi nordici. Questo gruppo di rigoristi è formato da governo assolutamente non intenzionati a concedere i coronabond come strumento a sostegno dell’economia.
Lo scontro sui coronabond
Qui nasce il primo scontro in seno all’Europa tra chi spinge per i coronabond e chi vorrebbe evitarli come la peste. Prendendo Italia e Germania, uno dei motivi per il quale i due Paesi si trovano agli antipodi è dato dal rispettivo debito: Roma è indebitata fino al 135% del proprio pil mentre Berlino di poco oltre il 60%.
Qualora dovessero essere emessi i coronabond, temono i tedeschi, i soldi distribuiti tra i Paesi membri potrebbero avvantaggiare alcuni governi a discapito di altri. In altre parole Italia, Grecia e, più in generale, chi ha conti ballerini, potrebbe non restituire il dovuto, così da arrecare un danno alla Germania e ai Paesi Bassi, i quali, oltre alle proprie quote, finirebbero per accollarsi anche il rimborso degli inadempienti.
I coronabond, infatti, non sono altro che obbligazioni che emetterebbe l’Unione europea al fine di raccogliere i soldi da utilizzare per gli ingenti costi dovuti alla pandemia di nuovo coronavirus. I coronabond sarebbero inoltre garantiti da tutti gli Stati dell’Ue. In altre parole ciò significa che se qualcuno non dovesse rimborsare la quota, questa sarà coperta da altri. Ecco, la Germania, che nel frattempo è stata chiamata in causa da Buffagni anche per i titoli di stato italiani, teme di finire in questa trappola.
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