Coronavirus, Alessandra Mussolini: “Arma biologica, la conferma dal dottore morto a Wuhan. L’Europa? Vada a cag***”
Anche Alessandra Mussolini tra le fila dei complottisti sul coronavirus. A spiegarlo e senza peli sulla lingua è lei stessa che, in un’intervista alla Zanzara su Radio24, parla di una situazione anormale: “Noi siamo in un assetto di guerra, non è mai successo. Perché la Gismondo dell’ospedale Sacco dice che non si può escludere un innesto dell’Hiv sul virus? Cioè, sai che cosa fanno? Su un virus, che è un virus naturale, loro lo potenziano, indebolendo l’ospite. Se tu ci infili dentro una proteina che ti attacca e ti indebolisce il sistema immunitario…”.
Insomma, un’arma biologica. “Perché in Italia sono venuti i russi che sono specializzati nelle armi biologiche? C’è stata una manipolazione da parte dell’uomo, una cosa così non è possibile”. Poi l’ex europarlamentare nel gruppo del Partito Popolare Europeo ricorda che “a Wuhan c’è un enorme laboratorio di virologia, ed il medico che lo dirigeva è morto nel 2018. Questo virus è un’arma biologica di sterminio di massa”. Un’arma – prosegue – uscita da un laboratorio. “E sai cosa penso pure? Che tutti i pazienti che devono portare in Germania, li stanno studiando. Perché sono venuti i medici cinesi? Perché ci vogliono dare una mano? No, perché vogliono vedere sul campo questo bel virus che hanno creato”.
Infine, la Duciona difende l’operato del governo di Giuseppe Conte ma attacca in modo durissimo l’Unione Europea: “Secondo me il governo sta facendo quello che può. Non mi sento di criticare assolutamente. L’unica cosa che mi sento di criticare, è che vorrei mandare a cag*** l’Europa, questo si. L’Unione Europea andasse a cag*** . Questo si – picchia durissimo -. È possibile che manchino le mascherine? Ma prendiamo la palla al balzo e usciamocene in questo momento. Ma che ce frega. Lasciamo la Germania con l’Unione Europea…tanto adesso che vantaggio hai? Ci stanno aiutando con cosa? Non ci sono aiuti. Addirittura si rubano le mascherine alla dogana. Ma fatemi il favore”, conclude. Dritta al punto.