Daisy Osakue, il figlio del consigliere Pd Federico De Pascali: “Sono stato un cretino ma non sono razzista”
“Perché abbiamo lanciato le uova? Non sapevano cosa fare. Comunque lo giuroil razzismo non c’entra nulla. Adesso vorrei solo chiedere scusa a Daisy”. Federico De Pascali, figlio di un consigliere del Pd, in una intervista a La Stampa, confessa di essere stato con i ragazzi che hanno lanciato le uova contro l’atleta azzurra Daisy Osakue: “Ci siamo resi conto di tutto solo il giorno dopo, quando abbiamo sentito la notizia mentre eravamo sul treno. Abbiamo visto Facebook, Instagram. Altre volte avevamo lanciato le uova, solo per divertirci. Per sporcare i vestiti. Ma non era mai successo nulla. Non pensavo che andasse così. Ai mie genitori non ho detto niente. Anche perché ero già al mare
Federico era quello che guidava, “gli altri due erano dietro. Non ho visto chi ha lanciato”. “Abbiamo parlato subito di andare dai carabinieri, dall’avvocato” ma al padre non ha detto quello che aveva fatto: “Non ho avuto il tempo. Sono tornato dal mare mercoledì sera, sono andato a dormire e quando mi sono svegliato sono arrivati i carabinieri”.
Dopo aver lanciato l’uovo contro Daisy hanno fatto “il secondo lancio“. Ma, sottolinea, “sono un bravo ragazzo che ha fatto una stronzata. Non volevo farle del male. Se solo avessi capito che era rimasta ferita mi sarei fermato a soccorrerla”, “sono stato un cretino. Siamo stati dei cretini. Vorrei tanto chiederle scusa. Mi dispiace davvero se non potrà gareggiare a Berlino”, però “non sono un razzista. L’ abbiamo scelta a caso. Perché da quelle parti abita Fabio, il mio miglior amico. La storia inizialmente è stata venduta come un gesto di razzismo. Ma davvero non c’entra”.