Coronavirus, a Los Angeles le armi sono “servizi essenziali”
Los Angeles, 31 mar – I negozi che vendono armi a Los Angeles, nonostante il lockdown per l’emergenza coronavirus, sono autorizzati a restare aperti perché considerati un servizio essenziale, come i supermarket e le farmacie. Si è risolta così la querelle legata ai servizi che devono restare operativi in fase di contenimento dell’epidemia in California, secondo quanto riporta la Cnn. Sulla questione c’è stato un tira e molla che ha creato non poca confusione per i cittadini statunitensi. Lo scorso 24 marzo lo sceriffo della Contea di Los Angeles, Alex Villanueva, aveva dichiarato che le rivendite di armi erano state dichiarate un servizio non essenziale ed erano state costrette a chiudere. Il giorno seguente aveva ritirato questo ordine di chiusura. Lo sceriffo, però, nei giorni seguenti era tornato sulla questione insistendo che i negozi per la vendita di armi non rientrassero tra le attività commerciali autorizzate a restare aperte. Alla fine, venerdì scorso la National Rifle Association e altri gruppi di rappresentanza di chi possiede armi da fuoco hanno presentato una denuncia contro il governatore della California Gavin Newsom.
Il governatore della California denunciato per violazione del Secondo emendamento
Obiettivo della causa legale, far dichiarare attività essenziali i negozi di armi e munizioni. Oltre al governatore Newsom, tra gli altri chiamati in causa figuravano il direttore del Dipartimento della sanità pubblica della California Sonia Angell, lo stesso sceriffo Villanueva, e il direttore della Sanità pubblica della contea di Los Angeles, Barbara Ferrer. La potente Nra e gli altri rappresentanti dei proprietari di armi hanno fatto presente che l’ordinanza dello sceriffo violava il diritto dei cittadini statunitensi a possedere armi da fuoco, come sancito dal Secondo emendamento della Costituzione. “L’emergenza rappresentata dall’epidemia di coronavirus non giustifica le violazioni delle libertà individuali”, si legge nella denuncia.
Dopo il rischio di una causa legale, le istituzioni locali hanno rivisto le loro posizioni. “Il Dipartimento dello Sceriffo di Los Angeles non ordinerà né raccomanderà la chiusura delle aziende che vendono o riparano armi da fuoco o munizioni“, ha annunciato ieri lo sceriffo Villanueva, ritornando sui suoi passi presumibilmente per l’ultima volta.
Ludovica Colli