“L’influenza è ormai passata. Ora la febbre è solo da virus”
Le misure per il contenimento dell’epidemia di coronavirus sta producendo anche un altro effetto: il calo dei casi di influenza.
Una buona notizia se si tiene conto che, in alcuni casi, persone anziane o con altre patologie sono costrette ad andare in ospedale.
Dal bollettino di sorveglianza epidemiologica Influnet, a cura dell’Istituto Superiore di Sanità, emerge che gli italiani colpiti dal virus stagionale ad oggi sono 7,2 milioni. Nel periodo compreso tra il 9 e il 15 marzo sono stati segnalati 264.000 contagi, a fronte dei 345.000 della settimana precedente.
Ma bisogna fare attenzione. Perché in queste settimane, il nostro Paese sta affrontando l’emergenza sanitaria legata al coronavirus. Antonino Bella, il padre del sistema Influnet sopra citato e uno dei membri della task force nazionale sul Covid-19, in una intervista al Corriere della Sera fa sapere che In Lombardia quasi tutti i tamponi negativi all’influenza risultano al contrario positivi al coronavirus.
Però, sottolinea l’esperto, non si può dire che questo discorso valga anche per i 200mila soggetti che presentano sintomi simil-influenzali nel resto d’Italia. “Le curve dell’influenza possono essere senza dubbio strumenti utili anche per monitorare la diffusione del coronavirus, per gli ormai noti malati sommersi. Cioè pazienti con sintomi di una sindrome simil-influenzale ma non sottoposti al tampone, impossibile da fare su tutta la popolazione”.
Bella racconta che ai laboratori dell’Università Statale di Milano arrivano i tamponi laringo-faringei che i medici di famiglia della Lombardia eseguono a campione per vigilare sulla diffusione della normale influenza. Nel 90% dei casi l’esito è negativo, cioè i pazienti non hanno l’influenza stagionale. Ma, dichiara l’esperto, “da qualche settimana viene fatta, però, anche l’analisi incrociata sulla possibile presenza del Covid-19. Qui gli esami risultano positivi”. Non bisogna generalizzare. “Gli ultimi dati di Influnet dicono che l’influenza è in calo. Ma ci sono regioni come Lombardia, Marche e Piemonte che vedono un’incidenza ancora superiore al 5 per mille. In particolare la Lombardia è al 6,71 per mille, le Marche al 5,46 e il Piemonte al 5,40″.
Le percentuali, spiega l’esperto, indicano quanti abitanti su mille, nelle rispettive Regioni, hanno sintomi da sindrome simil-influenzale. “In un momento in cui nella maggior parte delle Regioni i casi influenzali sono in diminuzione, l’alta circolazione di virus in altre può segnalare in modo evidente la presenza di coronavirus. Ciò vale a maggior ragione per la Lombardia, ma non solo”.
Bella puntualizza che le Regioni dove si registrano più casi di coronavirussulla base dei tamponi effettuati sono quasi sempre le stesse in cui Influnet rileva anche percentuali anomale di casi d’ influenza.”Ciò significa, con ogni probabilità, che non si tratta più di sindromi influenzali ma di casi di coronavirus che non vengono rilevati dai test”, ha ammesso l’esperto che ribadisce l’importanza di Individuare i pazienti affetti da Covid-19. “Saperlo è importante per, come sta facendo oggi la Lombardia, tenere i pazienti che sono a casa sotto stretto monitoraggio dei medici di famiglia. Solo così, ha concluso Bella, si può prevenire la diffusione dell’epidemia ed evitare il peggio.
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