Il Pd specula su Gallera: “Deve dimettersi subito”
Sintesi (breve) degli insulti che il Pd ha riversato ieri sull’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, in trincea dal 20 febbraio scorso, da quando alle ore 21 gli arrivò sul cellulare l’avviso del primo paziente positivo al Coronavirus in Lombardia. Da allora non ha avuto tregua, ha gestito uno tsunami che neanche la regione con la sanità migliore d’Italia era pronta a sopportare (figurarsi le altre) e ha presentato con trasparenza ai cittadini il bollettino giornaliero dei contagi e delle vittime, anche le terapie intensive in sofferenza. Ci ha messo la faccia, cercando di mostrare la più rassicurante.
Eppure da giorni il «modello Lombardia» e diventato il modello da smontare per i colonnelli dem. Da quando ha iniziato a circolare la voce che proprio Gallera potrebbe candidarsi nel 2021 come sindaco del centrodestra a Milano, il bon ton delle prime settimane è stato spazzato via. E ieri in un’intervista a Repubblica l’assessore di Forza Italia, che nel curriculum ha vent’anni o a Palazzo Marino, come consigliere, assessore e capogruppo, a domanda se il centrodestra possa aver trovato l’uomo giusto per sfidare Beppe Sala ha risposto come fa sempre (e come fece già nel 2016, quando ambiva a sfidare il manager di Expo): «Sono milanese, sono stato vent’anni in Comune, conosco ogni via della mia città e ne sono innamorato. Mi sono sposato qui, ho due figli al liceo, se servirà candidarmi, non mi tirerò indietro». Precisando ieri che la risposta era più argomentata, e non è certo un tema all’ordine del giorno (chissà che non possa essere premiato più avanti con un ruolo nazionale). «No, non mi candido a sindaco – ha puntualizzato -, resto in prima linea a fianco di medici e infermieri nell’emergenza sanitaria, siamo in guerra e resto al mio posto. Ringrazio gli amici e i sostenitori che hanno fatto il mio nome ma sono totalmente concentrato sull’emergenza e questo impegno mi assorbe 24 ore al giorno». La strada per uscirne «è ancora lunga, ci vorranno settimane di sacrifici per rallentare o bloccare la diffusione e dopo non sarà finita. Dovremo riorganizzare il sistema sanitario, pensare alle migliaia di persone che avranno bisogno di riabilitazione. Il mio dovere è questo, essere a fianco dei lombardi».
Ma il Pd va non perde occasione per fare sciacallaggio: «Mentre gli ospedali sono al collasso Gallera svela il suo vero obiettivo, altro che candidatura ci vorrebbero le dimissioni» tuona la segretaria lombarda Silvia Roggiani. Sulla stessa linea gli assessori della giunta Sala, Pierfrancesco Maran e Marco Granelli, a cui il centrodestra ribatte che Gallera meriterebbe un grazie invece del fango. «Una polemica surreale – la definisce il capogruppo regionale di Fi Gianluca Comazzi -. Giulio lavora pancia a terra dal primo giorno per tutelare la salute dei cittadini. Il Pd continui a divertirsi col gossip politico mentre altri lavorano»
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