Virus, i sindaci chiedono l’esercito e a Piacenza è già montato l’ospedale da campo
Negli ultimi giorni si sono moltiplicate le richieste di impiegare l’esercito per effettuare più controlli nelle varie città italiane, per contenere la diffusione del nuovo coronavirus. E da tutte le aree del territorio nazionale, infatti, si sono fatte più insistenti le istanze di sindaci e governatori che hanno chiesto al Viminale un contributo per verifiche più stringenti.
E come riportato dal Corriere della sera, per questo motivo, il ministro degli Interni, Luciana Lamorgese, ha ribadito che dovranno essere i prefetti a valutare le richieste nell’ambito dei comitati provinciali dove sono presenti i rappresentanti delle forze dell’ordine e le autorità locali.
L’ospedale da campo di Piacenza
Intanto, questo pomeriggio, ha preso forma l’allestimento dell’ospedale da campo nell’area dell’ex Arsenale di via XXIV Maggio a Piacenza. Secondo quanto riportato da La Libertà, il presidio, realizzato dall’esercito e dedicato interamente ai contagiati dal Covid-19, dovrebbe contenere 40 posti letto e dovrebbe essere pronto entro la fine della settimana. Piacenza, allestito l’ospedale da campo dell’esercito per il Covid-19Pubblica sul tuo sito
Nella giornata di ieri, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, aveva chiamato il prefetto della città emiliana per “manifestargli vicinanza per le comunità colpite e apprezzamento per il lavoro svolto da tutti i prefetti” e per questo motivo, il segretario dell’Anfaci, Laura Lega, ha ribadito “la necessità in questo momento, come non mai, di assicurare una presenza dello Stato autorevole”. Piacenza, allestito l’ospedale da campo dell’esercito per il Covid-19
Fontana: “Militari elemento di deterrenza”
Poco fa, il governatore della regione Lombardia, Attilio Fontana, in collegamento con la trasmissione televisiva “Pomeriggio Cinque”, ha dichiarato: “Io ho un rapporto costante con il governo, ho avuto un lungo colloqui con il ministro Francesco Boccia es tiamo adottando altre misure e, soprattutto, stiamo facendo in modo che le misure in vigore vengano rispettate. Io chiederò formalmente che il programma ‘Strade sicure’ dell’esercito venga esteso a tutta la Lombardia per dare un elemento di deterrenza”. E, nell’aggiungere che questo periodo di emergenza “non è una vacanza per cui si va al parco” ha chiarito: “È una guerra. In guerra, normalmente, si hanno restrizioni e sacrifici molto maggiori”.
“Evitare una lenta agonia”
Il governatore, nello specificare che lo stare a casa è un sacrifico non così grande, ha ribadito anche che si tratta dell’unico mezzo per interrompere il contagio: “Se i cittadini non lo capiscono sarà un’agonia lenta. Abbiamo occupato 1.006 posti di terapia intensiva, all’inizio di questa crisi ne avevamo solo 750. Stiamo aumentando i posti per i cittadini ma siamo sopra quello che era il nostro massimo fino a un mese fa”. E ricordando la visita del vicepresidente della Croce rossa cinese, in visita in Italia, ha aggiunto: “È rimasto stupito delle tante persone che giravano e mi ha detto che così non se ne esce dal contagio. Lo ha detto l’unica persona al mondo che ha visto e vissuto la forza del coronavirus. Non va bene andare a fare la spesa tutti i giorni”.
Le richieste dei sindaci
E non è stato soltanto il governatore Fontana a richiedere una maggiore presenza dell’esercito, ma anche i sindaci di diverse città. Federico Sboarina, primo cittadino di Verona, ha chiesto al prefetto scaligero il supporto dei militari per presidiare il territorio: “È una settimana sempre più critica, da quando è iniziata l’emergenza stiamo vivendo il momento più difficile. Tra ieri sera e oggi, a Verona, si sono registrati cinque decessi, sette nell’intera provincia. Finora non abbiamo mai avuto numeri simili: negli ultimi due giorni ci sono stati ben 100 nuovi casi ogni 24 ore e i rico eri in terapia intensiva sono triplicati”. Anche Ernesto Tedesco, sindaco di Civitavecchia, ha scritto al prefetto di Roma, Gerarda Pantalone, per chiedere una presenza maggiore dell’esercito sul territorio: “La presenza di militari rappresenterebbe anche un concreto deterrente psicologico per quanti continuano a non comprendere la serietà del problema ed escono di casa senza alcuna motivazione”.
L’appello delle Regioni
“Controllo preventivo e una più intensa attività sanzionatoria nei centri abitati, con particolare riguardo ai capoluoghi di provincia e agli approdi dello Stretto” è quanto richiesto dal presidente della regione Sicilia, Nello Musumeci, vista “la perdurante diffusa inosservanza delle norme di prevenzione della diffusione del Covid-19” e per questo ha chiesto al ministro dell’Interno di “potenziare il numero delle pattuglie delle forze dell’ordine. Altri cento soldati, invece, sarebbero già in arrivo in Campania. E lo stesso numero di militari si sta schierando al confine con la Slovenia, così come richiesto dalla provincia di Trieste, per fermare le macchine in transito, effettuare verifiche dei documenti e richiedere le autocertificazioni degli occupanti, comprovanti la necessità dello spostamento.
“Rispettare le regole per salvare le vite”
E dal suo profilo Twitter, Antonio Tajani, vice presidente di Forza Italia, ha ribadito l’importanza di osservare le disposizioni date dalle autorità: “Rispettare le regole significa salvare vite umane. Per questo andrebbero aumentati i controlli, anche impiegando l’esercito. Sarebbe utile affiancare le forze armate alle forze dell’ordine nella lotta al coronavirus”.
Guerini: “Piena disponibilità all’utilizzo dei militari”
E poco fa è arrivata anche la dichiarazione del ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, che ha detto: “D’intesa con il Ministro dell’Interno Lamorgese ho dato piena disponibilità all’utilizzo dei militari impegnati in ‘Strade Sicure’ per la gestione dell’emergenza coronavirus, sulla base delle esigenze territoriali individuate dai comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica. Come già ribadito, le Forze Armate sono pronte a fare la loro parte, come già stanno facendo sia sul fronte sanitario che nel controllo del territorio”. Il capo della Difesa ha poi concluso: “Sulla base di questo dispositivo è già stato disposto, in coordinamento con il Centro Operativo Interforze della Difesa, l’impiego nelle regioni Campania e Sicilia”.
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