Io resto a casa: il governo non esclude di prolungare la quarantena oltre il 3 aprile
Italia zona rossa anche oltre il 3 aprile? Tutti ce lo aspettiamo, stando anche alle considerazioni degli epidemiologi che avvertono che la fine dell’emergenza è ancora lontana. E la ministra dei Trasporti Paola De Micheli non lo esclude per niente. Anzi lascia intendere che la misura di proroga sarà presa valutando sulla base dei numeri l’estendersi del contagio nei prossimi giorni.
Ad una settimana dal decreto che ha blindato il paese e chiuso in casa gli italiani il Viminale fa anche il punto sui controlli: oltre un milione e mezzo quelli eseguiti dalle forze dell’ordine. In particolare sono 1.025.655 le persone e 527.014 gli esercizi commerciali controllati dall’11 al 17 marzo. Sono invece quasi 46mila (45.994) le denunce: 43.595 per aver violato il divieto di spostamento e 926 per false attestazioni. Quasi 1.500 (1.473), infine, i negozianti denunciati per violazioni delle norme anticoronavirus.
Ma quando arriverà il picco che tutti aspettano? “Sono fiducioso che presto raggiungeremo il picco. Ma bisogna continuare a seguire le indicazioni e restare a casa”, dice l’immunologo Alberto Mantovani, direttore scientifico di Humanitas. “Bisogna prendere tutte le misure come cittadini e sostenere chi è sulla linea del fronte, dove ci sono persone che si comportano in modo eroico”, ha proseguito.
E non manca il vademecum degli psicologi per far fronte al disagio. “Questo è il momento di essere seri, dunque bisogna ragionare e riflettere e abbassare i toni e non cedere al panico”. Lo afferma Paolo Legrenzi, uno dei massimi esperti a livello internazionale in psicologia del pensiero, professore emerito di psicologia presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, autore del libro “Paura, panico, contagio. Vademecum per affrontare i pericoli”, pubblicato oggi da Giunti Editore su tutti i canali di e-commerce.
La pubblicazione, con un taglio divulgativo, fornisce informazioni per non perdere l’equilibrio tra le paure e i pericoli lungo il filo dell’esistenza, grazie alla descrizione di quali sono i comportamenti corretti da mantenere di fronte a ciò che è sconosciuto, come l’emergenza coronavirus. Tanti i consigli pratici. “Non cedete all’effetto rebound il che, chiaramente, non significa evitare di informarsi – avverte Legrenzi – Ma spegnete i social network. Leggere più volte e ossessivamente le stesse cose conduce solo ad un accrescimento dell’ansia e del panico”.
Significa che il problema non è serio? “Niente affatto. Ma confrontare ossessivamente sempre gli stessi articoli non solo non produce soluzioni, ma serve soltanto a farci stare peggio. Anche un bambino piccolo, ormai, ha capito quali sono le regole da seguire: lavarsi le mani, evitare gli assembramenti, non mettere a rischio chi ci è prossimo anche se abbiamo sintomi in apparenza banali. Altro, per ora, non c’è in vista. Allora evitiamo di farci del male accrescendo il nostro disagio da soli”.