Borsa a picco, spread alle stelle: lunedì nerissimo, grazie alla Lagarde
Quella frasetta non pronunciata, per imperizia, malafede, logiche geopolitiche, sta costando cara e amara all’Europa, in piena esplosione del coronavirus “finanziario”. La frase che Christine Lagarde, presidente della Bce (sostenuta in passato da Conte) non ha voluto proninciare qualche giorno fa per rassicurare i mercati, in contrapposizione con i bazooka sfoderati da Draghi, ha scatenato un lunedì nero. Non solo a Milano. E a poco è valso il tentativo di frenare i crolli con un taglio, tardivo, dei tassi d’interesse deciso dalla Bce e l’annuncio di interventi sui titoli.
Il coronavirus contagia le borse mondiali
Le piazze finanziarie questa mattina hanno aperto in rosso dopo la mossa della Fed. Che ha tagliato a sorpresa i tassi di interesse allo 0-0,25% come misura per contrastare gli effetti della pandemia da coronavirus. E’ il secondo taglio in una settimana. Lanciato inoltre un massiccio programma di Quantitative Easing per acquistare 700 miliardi di dollari di titoli di stato e obbligazioni garantite da mutui. Interventi confusi, tardivi, che non hanno sollevato le ansie dei mercati e contenuto gli speculatori.
Milano apre malissimo, grazie alla Lagarde
“Non siamo qui per ridurre gli spread, non è la funzione della Bce. Ci sono altri mezzi per questo e ci sono altri attori per operare con questi argomenti”. Con questa frase in inglese la Lagarde aveva avvilito i mercati. E oggi è arrivato il bis.
A Piazza Affari, pochi minuti dopo l’avvio, l’indice Ftse Mib cede il a 5% circa 15.147 punti. In rosso anche i listini di Parigi 5,8%, Londra -5,1% e Francoforte -5,2%. Torna ad allargarsi la forbice tra Btp e Bund. Il differenziale si attesta a 268 punti base (233 in chiusura venerdì) con un rendimento del 2,13%.