Pietro Senaldi: “Il coronavirus eliminerà l’Europa. La solidarietà di Bruxelles? Lasciarci indebitare”
Ieri abbiamo aperto Libero titolando che l’Europa se ne frega del virus. Oggi si può dire che il virus si prenderà la sua vendetta e ammazzerà l’Europa. I momenti di difficoltà sono il test della solidità dei rapporti. Se vengono superati insieme, garantiscono un salto di qualità; se viceversa dividono i protagonisti, sono destinati a scavare un solco incolmabile. Il Covid 19, volgarmente conosciuto come Corona, si è abbattuto sull’Europa come su un corpaccione malandato, i cui organi non hanno mai funzionato armonicamente e perciò ha alte probabilità di rivelarsi letale.
La Ue è una 63enne malvissuta, che si è sempre fatta i fatti suoi, rapinando i propri famigliari senza mai mettere su famiglia, con diversi tumori sparsi qua e là; l’egoismo e il pangermanismo i più gravi. In più, otto anni fa ha avuto un infarto dal quale non si è mai ripresa del tutto ed è scampata alla morte solo perché un dottore italiano le ha applicato una marea di by-pass in un colpo. Come se non bastasse, per un mese la signora ha scambiato la polmonite che si sta apprestando a colpirla interamente per una leggera bronchite locale e non si è ancora decisa ad andare in ospedale; anziché attaccarsi al respiratore artificiale, prova ad andare avanti assumendo tachipirine. Con questo quadro clinico, è difficile che la paziente Unione Europea possa sopravvivere all’aggressione del virus che, sottovalutato solo perché aveva attaccato per primo un organo erroneamente ritenuto minore, cioè l’ Italia, ora si è impossessato interamente di lei.
MINOR DANNO
Per venire fuori dalla pandemia con il minor danno possibile servirebbe un’azione comune della Ue, sia in termini di sostegno alle economia di tutti gli Stati che sotto l’aspetto della politica di prevenzione. Il virus potrebbe essere l’occasione per passare dalla solidarietà e dall’Unione a parole a un organismo interstatale vero, con un solo esercito, una politica fiscale unica, una sanità comune, un capo eletto da tutti. Magari perfino degli eurobond, visto che ora pure gli ultraeuropeisti Prodi e Monti e il super partes Cottarelli, l’economista più indipendente che abbiamo, sembrano sposare la vecchia idea del neo sovranista Tremonti.
I segnali che arrivano però sono negativi. Il Corona, che è un po’ come dire il dottor Morte, ha trovato infatti la complicità di due infermiere killer. La prima, è la presidente della Bce, francese di nascita ma tedesca di professione Christine Lagarde. La seconda Ursula Von der Leyen, tedesca di nascita e modi. Le due donne al vertice che la stampa aveva presentato come quelle che avrebbero dato una svolta all’Europa, rendendola più umana, saranno quelle che invece la disgregheranno. Una ha detto che la Banca Europea non è lì per occuparsi dei guai finanziari dei Paesi membri, proponendo una terapia opposta a quella usata dal dottor Draghi per evitare l’infarto economico dell’Unione e ottenendo lo stesso effetto di un elefante che si mette a correre in una cristalleria. L’altra, più furba ma altrettanto subdola, ha promesso a parole massimo aiuto ai Paesi colpiti, Italia in primis, ma poi ha allestito un piano di salvataggio che calza come un abito di sartoria sugli interessi della Germania.
COME PANZER
I tedeschi e gli europei del Nord sono più testardi di noi, ma anche nell’attaccamento ai vizi che possono ucciderli. Se davanti alla pandemia gli italiani, pur a fatica e disordinatamente, complici le informazioni vaghe e contraddittorie del governo, stanno cambiando il proprio stile di vita, altrettanto non si può dire degli euroburocrati, che procedono come panzer nel fossato in una politica filo-tedesca che sta procurando danni anche alla Germania, in crisi come mai. La mano tesa che l’Europa ci offre attraverso la Von der Leyen è il via libera agli aiuti di Stato alle aziende colpite dal coronavirus, che non saranno computati in termini di deficit.
L’effetto sarà che saremo liberi di indebitarci ulteriormente e il nostro spread decollerà sotto lo sguardo sadico della Lagarde, già responsabile della politica del Fondo Monetario che ha affamato la Grecia. Nel frattempo, siccome gli aiuti di Stato previsti da Conte per le nostre aziende ammontano a 25 miliardi mentre la Germania ne mette a disposizione 550, i tedeschi saranno liberi di fare incetta con soldi pubblici delle nostre imprese decotte. Insomma, anche nell’emergenza umanitaria l’Unione si rivela un comitato d’affari tedesco.