Paragone smaschera il M5S: “Sul Mes farà la sua parte nella commedia”
Mentre l’Europa è praticamente in ginocchio a causa dell’emergenza Coronavirus, i palazzi del potere di Bruxelles pensano a blindare il Mes.
All’ordine del giorno dell’Eurogruppo è prevista l’approvazione del Meccanismo europeo di stabilità: i ministri delle Finanze degli Stati membri lunedì 16 marzo si troveranno a parlare anche del backstop per salvaguardare le grandi banche. Solamente dopo verrà trattata la tematica del Covid-19. Sulla questione è intervenuto a gamba tesa Gianluigi Paragone: bisognerà vedere se il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri andrà a Bruxelles con il mandato del Partito democratico (“ci va ovviamente per decidere nel senso più favorevole all’Ue”) o con il mandato pieno da parte del governo giallorosso (“allora vorrà dire che il M5S sarà stato complice della decisione”).
Nell’intervista rilasciata a La Verità, l’ex pentastellato ha fatto notare come nel corso del Conte uno il Mes “ebbe un primo via libera senza il parere del Parlamento e un secondo via libera addirittura contro una risoluzione parlamentare”; nel Conte bis si era parlato della logica di pacchetto da inserire in un’altra risoluzione parlamentare, ma invece ora “è rimasto solo il pacco del Mes. Che deve pensare un cittadino?”.
“Di Maio? Pulcinella”
La previsione da parte del giornalista è chiara: “Penso che i grillini si spaccheranno su questa vicenda, ma non credo che faranno cadere il governo. Diciamo che giocheranno una parte in commedia”. Eppure il Movimento 5 Stelle parlava di impegno alla liquidazione del Mes: “Quel programma elettorale si è rivelato una truffa politica. Di Maio e i ‘capoccia’ del Movimento pagheranno un duro prezzo per le loro giravolte, anzi lo stanno già pagando”. Nel mirino è finito soprattutto il ministro degli Esteri, che nel 2018 ha fatto campagna elettorale in prima persona su questo tema: “La campagna l’ha fatta, e gli riconosco una titubanza verso il Mes. Ma ancora una volta adesso rischia di fare il Pulcinella. Se vuole essere coerente, lasci il governo, si dimetta da ministro degli Esteri e dica agli italiani cosa pensa davvero del Mes”.
Paragone ha poi espresso nuovamente i suoi dubbi sulla presenza dell’Europa nel momento del bisogno, effettuando un parallelismo con il Covid-19: “Come il Coronavirus diventa letale su un corpo indebolito, allo stesso modo la tragedia di queste settimane smaschererà la nudità di questa Ue”. A suo giudizio Roma, in questa piena emergenza, dovrebbe chiedere a Bruxelles “di non dover chiedere più, meno che mai con il cappello in mano. Anche perché l’Ue può solo darti un po’ di morfina. Hong Kong ha versato nelle tasche di ogni cittadino adulto l’equivalente di 1.175 euro. Qui invece stiamo a cercare le forbicine per rammendare il centrino della nonna”.
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