Centrodestra chiede misure drastiche. Salvini: “Conte ci ha detto no”
Si è appena concluso a Palazzo Chigi l’incontro tra Giuseppe Conte e le opposizione sull’emergenza coronavirus. Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Maurizio Lupi hanno chiesto al premier misure immediate e straordinarie: fare dell’Italia per due settimane una vera zona rossa, dove possano operare e lavorare solo i servizi essenziali; tutelare economicamente sia i cittadini che le aziende con un piano di intervento “imponente”; nominare un Commissario straordinario con poteri di ordinanza.
“Finalmente qualcuno ci ha ascoltato – ha dichiarato Matteo Salvini al termine dell’incontro -. Esco però preoccupato perché abbiamo portato al tavolo la voce di medici, sindaci, lavoratori che chiedono misure drastiche subito senza eccezioni. Chiudere tutto adesso, salvando i settori strategici, per ripartire sani fra poco. La risposta è stata ‘no’. È il momento delle scelte drastiche. Temiamo che qualcuno sottovaluti l’emergenza sanitaria”. “Ci hanno detto: vi faremo sapere – ha continuato il leader della Lega -. Noi come coalizione stiamo dimostrando responsabilità, voglia di dialogo e compattezza. Non sono contento di quello che ho sentito, non ci sono tempi certi per l’economia e non si rendono conto dell’emergenza sanitaria. Se mi chiedete se sono contento dell’incontro vi dico ‘no'”.
“Non ci sono state risposte chiare – ha spiegato Giorgia Meloni -. Abbiamo chiesto misure certe e definitive. Riteniamo che sarebbe più utile chiudere tutto per 15 giorni. Pensiamo inoltre che serva commissario straordinario, una figura forte che possa occuparsi di tutta l’emergenza, che abbia anche poteri ordinamentali. Il presidente del Consiglio ha aperto ad una nomina di un commissario, ma nulla di più. Non è detto che questo accadrà”. La leader di Fratelli d’Italia ha poi parlato degli interventi economici: “Crediamo che servano risorse molto più ingenti di quelle stanziate dal governo. I 7,5 miliardi sono inadeguati per questa emergenza: sono meno di quanto spendiamo per il reddito di cittadinanza. Noi abbiamo parlato almeno di 30 miliardi che comunque consideriamo un punto di partenza. ‘Abbiamo chiesto un approfondimenti ulteriori. Vediamo di cercare più risorse’, ha detto il ministro Gualtieri”.
“Ci auguriamo che il governo decida in tempi rapidi di avere una zona rossa in tutta Italia. Non è stato escluso che possa accadere in futuro, ma non abbiamo tempo da perdere”, ha dichiarato Antonio Tajani. “Non bastano gli investimenti – ha poi tuonato il vicepresidente di Forza Italia -. Conte e Gualtieri ci hanno assicurato che questo non è che l’inizio, ma noi vogliamo vederlo nero su bianco. Abbiamo detto 30 miliardi ma è solo l’inizio per noi”. Infine Tajani ha ammonito il governo sulla comunicazione: “Gli italiani hanno bisogno di sapere cosa possono fare: c’è ancora confusione. Serve un Commissario straoridinario. C’é stata un’apertura ma vedremo, speriamo sia una figura di alto profilo”.
Salvini e Meloni si sono poi scagliati contro l’Europa. “Sullo sfondo di tutto c’è il silenzio dell’Ue che pensa più al Mes che al virus e che dimostra ancora una volta la sua lontananza dagli italiani”, ha tuonato il leghista. “L’Europa è totalmente assente, deve svegliarsi. Abbiamo inoltre chiesto che lunedì all’Eurogruppo non si discuta del fondo salvastati”, ha concluso Meloni.
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