“Tocca a lui…”. Cattiverie grilline sull’agente di Salvini positivo al coronavirus, l’ira della Meloni

Giorgia Meloni assiste allibita agli attacchi e alle polemiche seguite all’annuncio che un uomo della scorta di Salvini è risultato positivo al coronavirus. Mentre dal portavoce del Movimento e dal ministro Di Maio erano arrivate parole rispettose, da altri esponenti del M5S si erano levate ironie e critiche vergognose.

Coronavirus, la Meloni contro i Cinquestelle

“Invece di esprimere solidarietà all’agente, diversi esponenti del M5S hanno approfittato della notizia per attaccare Salvini. Penso che usare il contagio di un agente di Polizia per attaccare un avversario politico sia disgustoso. Penso che sia ancora più disgustoso se a farlo sono viceministri, sottosegretari e parlamentari. Risparmiateci la vostra mediocrità, il bisogno di apparire, l’odio contagioso di cui siete portatori. Almeno in questi giorni. L’Italia non merita questo schifo”. La Meloni commenta, così, su Fb, quanto letto in queste ore sulle agenzie di stampa.

L’agente contagiato sarebbe parte della scorta ma non sarebbe entrato a stretto contatto con il leader della Lega nell’ultimo periodo né in auto né accanto a lui. Per gli altri colleghi della scorta è scattata la quarantena di 14 giorni. Salvini, informato del caso di positività, siè detto tranquillo e pronto a sottoporsi a tampone se necessario e se gli verrà richiesto.

“Sto bene, non sono mai stato a contatto col ragazzo della Polizia che potrebbe essere positivo, e ovviamente farò tutto quello che le Autorità sanitarie mi chiederanno di fare, come ogni altro cittadino – ha scritto poi il leader della Lega su Facebook -. Chi riesce a fare polemica anche su una malattia, in alcuni casi arrivando ad augurarmi la morte, non merita risposta, al massimo un sorriso. Grazie per i tanti messaggi, adesso mangio piselli, pomodori e carne cruda, poi torno al telefono con sindaci e medici in prima linea contro il virus”. Proprio ieri il centrodestra aveva offerto collaborazione al governo sulle misure del coronavirus.

Le polemiche dei grillini

Alla notizia del poliziotto risultato positivo al coronavirus, il sottosegretario all’Interno, Carlo Sibilia (M5S), all’Adnkronos aveva commentato con acidità. “Ionvitiamo tutti coloro, compreso Salvini, che hanno avuto documentati contatti con persone positive al test per il Covid-19 a seguire pedissequamente le disposizioni messe a punto dal govern e a non fare di testa propria. Perché significherebbe mettere in pericolo i cittadini italiani. Il virus non guarda il tuo nome, non guarda la tua posizione sociale o il tuo status da parlamentare. Tutti devono seguire le disposizioni del governo. La salute dei cittadini viene prima del consenso elettorale”.

Peggio ancora Stefano Buffagni. “La salute dei cittadini è priorità del governo. Non si gioca sulla pelle degli italiani, sono certo finalmente ora anche Salvini lo avrà capito, perché il virus è un nemico che non fa distinzione di razza o appartenenza politica. L’Italia lotta unita”.

Ed ancora, fino all’esultanza… “Come diceva Tonio a Renzo Tramaglino nei Promessi Sposi, ‘a chi la tocca… la tocca’. Il virus divide ed unisce e questo farà maturare ciascuno di noi solo quando comprenderemo che siamo sulla stessa barca – ha osservato il deputato del M5S Giorgio Trizzino -. E credo che anche Salvini se ne stia rendendo conto. Non chiede permesso di soggiorno il virus. Davanti a lui siamo tutti uguali ed è questo che ci mette paura ma in fondo rende giustizia all’umanità”.

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