Coronavirus, l’algoritmo che allarma: “Entro domenica 14mila contagi”
Quattordici mila nuovi contagi da coronavirus in Italia entro questa domenica, 8 marzo.
È questo lo scenario peggiore previsto dal governo nei giorni scorsi e che sta dietro al dietrofront dell’esecutivo e dello stesso premier Giuseppe Conte, che ha alzato il livello di guardia nel Paese. Un numero preoccupante, che rischierebbe di portare al collasso il Sistema Sanitario Nazionale, che comunque – è bene sottolinearlo – sta tenendo botta, rispondendo colpo su colpo al Covid-19.
La commissione di esperti che sta affiancando lo Stato in quest’emergenza potrebbe non essersi sbagliata nel delineare l’orizzonte peggiore: anche un algoritmo, messo a punto da un ingegnere informatico, porta allo stesso risultato. Infatti, Giuseppe de Nicolao, professore di modelli e analisi dei dati presso l’Università di Pavia, ha calcolato il medesimo numero: 14.000.
Si tratta, come scrive Business Insider, di un risultato condiviso con lo studio di Enrico Bucci ed Enzo Marinari, con l’ausilio di Giorgio Parisi, Presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Secondo Marinari: “L’epidemia in Italia è ancora in fase iniziale, con un andamento esponenziale: c’è un raddoppio dei casi ogni due giorni e mezzo e lo scenario, tra infettati, ricoveri e casi clinici gravi è simile a quello della Corea del Sud”.
I risultati dall’analisi, si legge, sono stati calcolati in base al numero dei pazienti positivi al coronavirus tra il 25 febbraio (erano 322) e il primo di marzo (poi saliti a 1.577), grazie alla lista aggiornata e pubblicata dalla Protezione civile. E i risultati mostrerebbero “un chiaro andamento esponenziale che, in assenza di interventi radicali e tempestivi, potrebbe far superare i 14.000 positivi entro domenica 8 marzo”.
De Nicolao, dunque, stima una crescita esponenziale dei contagiati da Covid-19: 6.600 in Lombardia, 1.900 in Veneto e 3.800 in Emilia-Romagna. De Nicola, riporta ancora BI, dichiara: “Se nei prossimi giorni si osserverà una crescita in accordo con queste previsioni, vorrà dire che le misure già adottate dal governo sono insufficienti a scongiurare scenari insostenibili per il sistema sanitario delle regioni interessate”. Infine, il professore chiosa così: “È del tutto probabile che anche le rimanenti regioni italiane seguiranno lo stesso destino innescando una sorta di effetto domino in cui le ultime regioni a essere colpite non potranno nemmeno beneficiare del sostegno di quelle vicine, ormai alle corde”.
L’ultimo bilancio aggiornato sul coronavirus in Italia parla di 3.858 casi, 414 persone che si sono ristabilite e 148 decessi.
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