Coronavirus, disinfettante e scan termici per i parlamentari. Il Senato corre ai ripari
Roma, 25 feb – Il coronavirus fa sempre più paura e l’epidemia nel Nord Italia fa correre ai ripari anche i palazzi della politica. Anche in Senato, da oggi, saranno prese delle misure volte a scongiurare il possibile contagio all’interno di Palazzo Madama. Come riportato da Adnkronos da questa mattina infatti, presso tutte le portinerie del Senato “sarà eseguita, da parte del personale sanitario, la misurazione della temperatura corporea di tutti coloro che accedono ai Palazzi”. La decisione è arrivata dal Collegio dei senatori questori nell’ambito delle “misure per la gestione dell’emergenza derivante dalla diffusione del Covid-19”.
Gel disinfettante obbligatorio per tutti
Nella comunicazione a senatori e dipendenti viene spiegato anche che, oltre alla misurazione della temperatura, in ogni portineria saranno collocati erogatori di gel disinfettante e appositi avvisi sul comportamento a cui dovranno attenersi gli utenti. “In particolare, tutti dovranno obbligatoriamente disinfettarsi le mani prima di varcare gli ingressi. Coloro che presentano sintomi di mal di gola, rinorrea, tosse, febbre e sintomatologia simil influenzale dovranno immediatamente contattare telefonicamente l’ambulatorio di Palazzo Madama, che darà loro le opportune indicazioni”, si legge sulla comunicazione.
Sospese le visite a Palazzo Madama
Tra le misure preventive in Senato c’è anche quella della sospensione delle visite delle scolaresche e dei gruppi, così come la sospensione di tutti i convegni e le aperture di Palazzo Madama al pubblico normalmente previste il primo sabato di ciascun mese. Inoltre sono state date delle direttive ai senatori nell’ottica di evitare sovraffollamento a Palazzo Madama. Secondo quanto riferito da Adnkronos infatti “ciascun senatore potrà ricevere ospiti nel numero massimo di due al giorno e li potrà accogliere esclusivamente nel proprio studio o nei locali del proprio Gruppo”. I visitatori, si legge, dovranno “sottoscrivere un’autocertificazione, con la quale dichiareranno di non aver accusato, negli ultimi 7 giorni, sintomi di mal di gola, rinorrea, tosse, febbre e sintomatologia simil influenzale, nonché di non essere transitati, negli ultimi 20 giorni nei Comuni della zona rossa o di essere transitati nei Paesi a rischio epidemiologico come identificati dall’Organizzazione mondiale della sanità”.
Alla Camera spunta la prima mascherina
Intanto alla Camera dei deputati (dove per adesso non sono state ancora prese misure come quelle del Senato), fa la sua comparsa in Aula la prima mascherina. Ad indossarla è la deputata di Fratelli d’Italia Maria Teresa Baldini, medico di professione. E i deputati leghisti chiedono alla presidenza di Montecitorio di capire quanti colleghi sono impossibilitati ad essere presenti a causa della quarantena disposta in alcune zone della Lombardia e del Veneto. Al momento, è certa l’assenza del deputato della Lega Guido Guidesi, residente a Codogno e, dunque, in quarantena.
Adolfo Spezzaferro