La Toscana non fa controlla su chi torna dalla Cina. E la Lega prepara l’esposto
Volano stracci tra il governatore della Toscana, Enrico Rossi, e la Lega. Sale la tensione. La paura da Coronavirus c’è, inutile ignorarlo.
Ed è sempre più difficile distinguere il terrore dalla psicosi. Ma in Toscana qualcosa si rompe. Migliaia di cinesi tornano dal capodanno festeggiato a Pechino e, stando alle dichiarazioni della classe dirigente del Carroccio, nella regione non c’è un piano adeguato per evitare contagi.
“Valutiamo un esposto verso il presidente della regione Toscana e l’assessore regionale alla Sanità, Stefania Saccardi, per il loro comportamento”. Sotto la lente le misure adottate per contrastare il diffondersi del virus cinese. Potrebbero essere tacciati di comportamenti gravemente omissivi riguardo alle azioni di contenimento di un ipotetico diffondersi della polmonite anche nella regione. Lo annunciano, con una nota, i parlamentari toscani e i consiglieri regionali della Lega.
Sotto osservazione anche un post pubblicato su Facebook dallo stesso governatore. In poche righe Rossi definisce “fascioleghisti” le persone che lo attaccano sul rischio contagio. Al centro della polemica, in soldoni, la superficialità con cui il governo della regione agisce su questo problema. Si parla di querela. Ed è lo stesso Matteo Salvini che, sul social network, scrive:“Basta! Anche dopo le numerose segnalazioni ricevute da voi, abbiamo deciso di denunciare il presidente della Toscana (Pd) che, non facendo tutti i controlli necessari su chi rientra dalla Cina, mette a rischio la salute dei cittadini. E accusa chi lo critica, scienziati e medici compresi, di essere un “fascioleghista”!
Insomma, si sparigliano le carte nella città di Firenze e non solo. Si arriva ai ferri corti su un tema, quello del Coronavirus, che in queste ore fa paura più del solito sul territorio italiano, dopo l’annuncio delle sei persone contagiate in Lombardia. “Riteniamo doveroso – affermano nella nota tutti i parlamentari e i consiglieri regionali della Lega eletti in Toscana – che nell’affrontare la delicata tematica relativa al Coronavirus non si debbano usare due pesi e due misure” (il caso dei contagi a Lodi, testimoniano ulteriormente il potenziale rischio in essere anche per il nostro Paese).
Si riferiscono a un fatto preciso: “I nostri connazionali sono stati sottoposti a una giusta quarantena presso il centro sportivo militare della Cecchignola, alle porte di Roma. In Toscana non è così. E alcune migliaia di cinesi di ritorno dal loro capodanno sono solo invitati (e non obbligati) a presentarsi presso un ambulatorio allestito nella zona industriale di Firenze. Messo in piedi in fretta e furia, tra il giusto sconcerto di chi lavora nei paraggi”.
Apprezzano lo sforzo che sta facendo la Cina sul suo territorio, ma ribadiscono la loro forte perplessità riguardo alle misure adottate dal presidente Rossi e dall’assessore Saccardi. “Per noi assolutamente non idonee allo scopo che si prefiggono”. Per questo motivo i parlamentari leghisti stanno verificando l’opportunità di produrre un esposto nei confronti dello stesso governatore e dell’assessore alla Sanità. L’obiettivo del Carroccio è dimostrare i comportamenti gravemente omissivi che riguardano le azioni di contenimento del virus.
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