Coronavirus, in isolamento Castiglione d’Adda, Codogno e Casalpusterlengo: “Non uscite di casa”
Importanti sviluppi dopo il primo caso accertato di Coronavirus in Lombardia, dove un 38enne è risultato positivo al test.
L’uomo è stato subito ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Codogno, in provincia di Lodi. L’italiano è originario di Castiglione d’Adda. Perciò Giulio Gallera ha chiesto agli abitanti di Codogno, di Castiglione d’Adda e di Casalpusterlengo di “rimanere in ambito domiciliare” evitando così qualsiasi contatto sociale. L’assessore al Welfare della Regione Lombardia ha inoltre aggiunto che “per coloro che riscontrino sintomi influenzali o problemi respiratori l’indicazione perentoria è di non recarsi in pronto soccorso”, ma dovranno provvedere a “contattare direttamente il numero 112 che valuterà ogni singola situazione e attiverà percorsi specifici per il trasporto nelle strutture sanitarie preposte oppure ad eseguire eventualmente i test necessari a domicilio”. I sindaci Costantino Pesatori, Francesco Passerini e Elia Delmiglio sono stati convocati d’urgenza in Regione al fine di affrontare l’emergenza e di stabilire le misure di isolamento e prevenzione.
La decisione è stata presa dopo la conferma di almeno tre casi in Lombardia: il 38enne, la moglie e un amico. Il primo è ricoverato a Codogno; gli altri due sono ricoverati all’ospedale Sacco di Milano. “La maggior parte dei contatti delle persone risultate positive al Coronavirus è stata individuata e sottoposta agli accertamenti e alle misure necessarie”, ha fatto sapere Gallera. Intanto una squadra della ditta “Work in progress Bio Medical” è appena entrata in azione per la disinfezione degli ambienti. La donna contagiata con il Coronavirus e ricoverata all’ospedale Sacco di Milano, moglie dell’uomo ricoverato in terapia intensiva a Codogno, è incinta di 8 mesi: stando a quanto si apprende dalle prime informazioni disponibili, l’insegnante era in congedo maternità e da alcune settimane non andava a scuola.
Due pazienti anziani arrivati all’ospedale di Codogno, come riportato dal Corriere della Sera, hanno reagito così dopo la notizia: “Se avessimo saputo del caso, non saremmo venuti in questo ospedale. Abbiamo visto tanti infermieri con le mascherine. Ora hanno chiuso tutto, non fanno più nessun esame”.
“Dobbiamo stare attenti”
Occhi puntati anche su un manager che lavora in una società di Fiorenzuola d’Arda, che potrebbe aver contagiato l’uomo di 38 anni. Il possibile “paziente zero” è tornato dalla Cina (dove trascorre la maggior parte dell’anno) tra il 20 e il 21 gennaio. Inizialmente non aveva alcun problema di salute, ma il 10 febbraio ha avuto dei leggeri sintomi influenzali.
A Castiglione d’Adda l’attenzione è alta. Il signor Angelo, contattato dall’Adnkronos, ha dichiarato: “Non siamo spaventati, però ora bisogna stare attenti. Io abito qui vicino, abbiamo sentito stamattina la notizia in tv e devo ammettere che la situazione non è molto simpatica”. L’ex dipendente di un allevamento di suini ormai in pensione conosce solamente di vista il 38enne: “Prima viveva a Castiglione, poi si è trasferito qui a Codogno, mi dispiace e spero che le sue condizioni migliorino”. Massima allerta ma niente panico: “Ora tutto dipende da dove sono andate queste persone prima di sentirsi male, bisogna stare attenti”.
“No ad allarmismo”
Sulla questione è intervenuto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte: “Abbiamo adottato in pieno accordo con il ministro Speranza e gli altri ministri una linea di massima precauzione e prudenza e questo ci consente di scacciare via qualsiasi allarmismo sociale, qualsiasi panico”. Il premier ha dunque detto di fidarsi “di quelle che sono le indicazioni del Ministero della Salute”. Inoltre l’Italia è dotata di “un comitato tecnico-scientifico che ci offre la base tecnica e scientifica di valutazione”. Poi ci sono da adottare “tutte le iniziative e le precauzioni, anche sul piano politico, che sono necessarie per la popolazione”.
Al termine della riunione del comitato tecnico-scientifico, il ministro della Salute Roberto Speranza ha emanato una nuova ordinanza che prevede “misure di isolamento quarantenario obbligatorio per i contatti stretti con un caso risultato positivo” inoltre dispone “la sorveglianza attiva con permanenza domiciliare fiduciaria per chi è stato nelle aree a rischio negli ultimi 14 giorni con obbligo di segnalazione da parte del soggetto interessato alle autorità sanitarie locali”.
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