“Vi parlo dal paese fantasma di Codogno”
Il terzo contagiato è proprio della cittadina fino a ieri conosciuta in particolare per la produzione storica di biscotti artigianali. Marito e moglie, gli altri due contagiati, sono invece di Castiglione d’Adda, 8 chilometri più a sud. “Ma lui lo conosco, credo. Si vede spesso qui in città”. A parlare è un’abitante di Codogno. La voce è preoccupata, affannata. “Sembra un film. Oggi è venerdì, c’è il sole, è giorno di mercato. In queste occasioni ci sono centinaia di persone, invece…”.
Strade deserte?
“Mentre rientravo a casa avrò visto al massimo una quindicina di persone. Alcuni hanno messo la mascherina. E anche il bar centrale, quello sul corso, è quasi deserto”.
La Regione Lombardia, per bocca dell’assessore alla sanità Giulio Gallera, ha invitato tutti gli abitanti di Castiglione d’Adda e di Codogno a restare in casa. Si è diffusa la disposizione? La gente l’ha saputo?
“Stamattina dovevo partecipare a un’iniziativa benefica per gli anziani dell’ospizio, mi è stato detto di non andare. Se non per disposizione delle autorità, c’è la paura. Ho sentito alcuni conoscenti che vorrebbero raggiungere case in montagna o andarsene altrove”.
Cosa sta succedendo a Codogno ora?
“L’ospedale è totalmente chiuso, sigillato. Ho sentito che a Castiglione d’Adda girino per strada gli operatori per distribuire le mascherine. Spero arrivino anche qui, vorrei darne una a mio suocero che non sta tanto bene. Inoltre voglio capire la situazione delle scuole del territorio, sono una mamma”.
Ha parlato con qualcuno mentre rientrava a casa?
“No, sono tornata abbastanza in fretta. Ma ho visto la paura in faccia alle persone che incrociavo per strada. Mio marito è rientrato dal lavoro qui in zona con un senso di desolazione. Ma la cosa che mi preoccupa è un’altra”. Quale? “Al di là dei due contagiati, domenica scorsa c’era il Carnevale a Codogno. La sfilata dei carri, le famiglie, i bambini in maschera. C’era tantissima gente!”.
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