Un clic e ti intercettano il telefono. Ecco come agiranno i trojan
Lโinfezione avviene cosรฌ: al vostro cellulare arriva una mail, un messaggio, un aggiornamento o un link da cliccare. Pensate sia innocuo, invece รจ un “cavallo di Troia” che permetterร a unย virusย di infettare il vostro dispositivo (cellulare, computer, tablet) e di metterlo a โdisposizioneโ di un magistrato.
Dopo l’approvazione alla fiducia sul dl Intercettazioni, si avvicina il via libera alla nuova pratica investigativa con lโutilizzo dei “captatori informatici”: i cosiddettiย trojan.Il loro impiego รจ previsto dalย decreto leggeย 216 del 2019, approvato oggi al Senato e ora in viaggio verso Montecitorio per lโok definitivo in vista dell’entrata in vigore di maggio. Nella recente guerra contro il premier Conte, Renzi si era detto contrario aizzando i litigi nella maggioranza. Ma poi ha ceduto il passo, dando mandato ai suoi di votare la fiducia (senza perรฒ presentarsi personalmente in Aula) e tutto รจ filato liscio.
Lโuso dei trojan era giร stato normato dallaย riforma Orlandoย del 2017 e il decreto firmato dal ministro Bonafede non ha fatto altro che ampliarne il campo di applicazione sulla scia della legge “Spazzacorrotti”. Oltre ai giร previsti reati per mafia e terrorismo, la legge prevede l’utilizzo dei trojan anche per i crimini dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione. Inoltre, รจ saltato pure un altro confine: se prima era prevista la sospensione delle captazioni quando lโindagato si trovava nel privato dell’abitazione (a meno che in quel preciso istante non si stesse consumando un reato), ora tutto รจ ascoltabile. Pure in camera da letto.
I punti critici sono diversi, evidenziati – comeย rivelato dalย Giornaleย – anche dagli esperti ascoltati dalla Commissione giustizia del Senato nel corso della audizioni. Molti dei rischi riguardano la privacy: il timore infatti รจ che lo strumento possa trasformarsi in una “rete a strascico” in grado – sfruttando le evidenti lacune della normativa – di andare ben oltre il campo di applicazione. Perchรฉ una cosa รจย intercettare le chiamateย di un indagato, cosa diversa รจ scandagliarne tutta la vita o quella di chi lo incontra.
Molte delle ombre sono tecniche. La legge non indica “come” il trojan debba essere inserito nei cellulari, nรฉ impedisce esplicitamente l’uso di serverย cloudย posizionati all’estero. Inoltre il malwere – oltre ad attivare il microfono – รจ in grado anche di accedere alla telecamera, alle mail, a quello che appare sullo schermo, agli sms. Insomma: nessun segreto. E non รจ nemmeno da escludere che possa “caricare” materiali “ad hoc” nel dispositivo infettato, magari immettendo immagini compromettenti per l’indagato. Manomettere un dispositivo significherebbe commettere un reato, certo. Ma dimostrarlo รจ complicato e comunque avverrebbe a danno ormai fatto. C’รจ da tenere conto, infatti, che le intercettazioni sarannoย affidate a imprese private: chi le controllerร ? Senza contare che le stesse societร sono scettiche sulla possibilitร di inviare ai pm i file con le registrazioni garantendone la totale “autenticitร ” e “segretezza”. E nessuno sa se alla fine delle operazioni dovranno cancellarli o meno dai loroย server.
Un altro capitolo riguarda la validitร delle intercettazioni anche per reati diversi da quelli per cui si sta indagando. La legge Orlandoย aveva imposto una “drastica limitazione” ai magistrati mentre la Cassazione ne ha invece permesso l’uso in caso di “reati connessi”. Esempio: sto indagando per corruzione e scopro che il soggetto potrebbe aver evaso le tasse. La registrazione รจ utilizzabile, ma cosa succede se capisco che ha commesso un crimine non “connesso” al filone originario? Col nuovo decreto, i nastri saranno sempre validi se il “nuovo” reato rientra tra quelli per cui รจ previsto il trojan. Affilando cosรฌ le armi di chi indaga.
Il captatore – va detto – รจ giร stato utilizzato in passato dalle procure, come nel caso delloย scandaloย Palamaraย al Csm, ma ora cambieranno le carte in tavola. Le conversazioni (con i verbali e gli atti) saranno conservate in un “archivio digitale” in procura sotto il controllo del procuratore e sarร il pm (e non piรน la polizia giudiziaria) a decidere quali sono “rilevanti” e quali no (che perรฒ a quel punto non saranno coperte da segreto). Dal lato della difesa, invece, i legali avranno piรน spazio di manovra visto che potrano “esaminare gli atti”, “ascoltare le registrazioni” ed estrarne copia. Una magra consolazione, mentre all’orizzonte si staglia ilย Grande Fratelloย di Stato.
il giornale.it