Vacanze in cambio di favori: indagato l’ex consigliere della Regione Lazio
Corruzione e traffico di influenze illecite: l’ex consigliere della Regione Lazio Michele Baldi è finito nel mirino della Guardia di Finanza per i suoi affari poco chiari.
Ieri, oltre ai suoi uffici e all’abitazione, sono stati perquisiti dal nucleo del Nucleo di polizia economico finanziaria delle fiamme gialle anche Vitaliano De Salazar, dg dell’Asl Roma 3, Maurizio Pigozzi, imprenditore romano della sanità, Aurelio Tontini, gestore di alberghi, e l’amministratore delegato di Italpol, Giulio Gravina. Tutte figure che si intrecciavano a quella dell’ex consigliere.
Muovendosi tra il mondo dell’imprenditoria e quello della sanità pubblica e privata, l’ex consigliere (fino al 2018 con la lista civica Zingaretti) aveva creato un giro di favori importante. Secondo le prime indagini, l’uomo chiedeva privilegi per amici e incassava poi per la sua intermediazione.
Come riporta il Messaggero, Baldi si era mosso con Tontini, affinché l’ex poliziotto Giancarlo Vitelli (anche lui indagato) ritardasse l’esecuzione forzata dell’Hotel della Pisana. Vitelli avrebbe poi ottenuto l’assunzione del figlio e Baldi ricevuto in regalo un soggiorno in un hotel extra lusso con tutta la famiglia al seguito.
Baldi avrebbe inoltre messo in contatto una serie di imprenditori con il dg dell’Asl Roma 3, De Salazar. Il dg si sarebbe mosso per garantire il “buon fine di una pratica di invalidità – si legge nel decreto di perquisizione – a beneficio di un parente di Maurizio Pigozzi”, imprenditore della sanità e “soggetto intermediato dal Baldi”. De Salazar avrebbe poi garantito il rinnovo “dell’accreditamento di una struttura sanitaria presso la sanità regionale alla famiglia Pigozzi”. Alla fine, Baldi e De Salazar si sarebbero fatti cinque giorni gratis lo scorso luglio sulle Dolomiti. Un soggiorno pagato dal titolare Gianluca Capone (che però non risulta tra gli indagati). Pigozzi, che doveva un favore a Baldi per la “presentazione” di De Salazar, si sarebbe riscattato agevolando la vendita dell’Hotel Rouge&Noir a Gianluca Capone in cambio dell’influenza del politico su altri “pubblici ufficiali della sanità regionale”.
Ma non sarebbe finita qui. Baldi avrebbe presentato il dg De Salazar anche al vertice di Italpol, Gravina. Il primo si sarebbe impegnato ad aiutarlo nell’acquisto di farmacie pubbliche e a fargli aggiudicare una gara per il servizio di vigilanza privata. Insomma, un infinito giro di favori che ora è finito nell’inchiesta dei pm Elena Neri e Gennaro Varone.
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