Gianfranco Rotondi, a casa sua la cena dei responsabili: al tavolo anche Paolo Romani
Cena a casa Gianfranco Rotondi. A due passi da Palazzo Madama. C’è Lorenzo Cesa, c’è una schiera di centristi dei due scudocrociati, quello dei Dc e dell’ Udc. “Siamo noi che possiamo dar vita a una vera aggregazione di centro, chi vuole, bussi e sarà aperto”, spiega Rotondi, fedelissimo di Silvio Berlusconi che adesso guarda senza preclusioni al futuro. Cesa è l’altra colonna dell’operazione che dovrebbe portare da qui a breve a mettere sotto lo stesso simbolo da Prima Repubblica il drappello minimo: tre senatori e un deputato, Rotondi appunto e sostituire l’eventuale fuoriuscita di Italia viva dalla maggioranza giallorossa. Lo scrive Repubblica in edicola giovedì 20 febbraio. I responsabili o i democratici, alla fine, potrebbero dirsi anche democristiani.
Poi ci sono gli altri: Renata Polverini alla Camera e Massimo Mallegni al Senato. E poi l’ ex ministro berlusconiano Paolo Romani, soprattutto, che a Palazzo Madama ha dato il là allo sganciamento dal porto nel quale è stato in rada per vent’ anni. Silvio Berlusconi? “Né benedice né maledice, come sempre in questi casi sta a guardare”, taglia corto Rotondi in una pausa dei lavori dall’ aula a Montecitorio.