Migranti, ecco l’effetto M5S-Pd: è boom di sbarchi dalle Ong
Mentre Luciana Lamorgese pensa a modificare i decreti sicurezza di salviniana memoria, le operazioni in mare continuano. I migranti partono, gli sbarchi aumentano e a incrementare l’attività nelle acque al largo della Libia sono soprattutto le Ong.
Che con il cambio della guardia al Viminale stanno ritrovando rinnovato dinamismo.
I dati diffusi dalla Guardia Costiera certificano un trend in netto aumento. Negli ultimi tre mesi del 2019, dunque dopo l’arrivo di Lamorgese al ministero dell’Interno, sono sbarcate in Italia 3.838 persone. Di queste, una parte è stata rintracciata a terra (i famosi sbarchi fantasma), mentre 2.724 sono stati intercettati in mare tra operazioni di soccorso e di polizia. A attirare l’attenzione non è tanto “quanti” ne sono arrivati sulle nostre coste (in un aumento rispetto allo stesso periodo del 2018), ma soprattutto “chi” ne ha permesso l’approdo. Ben 1.073 migranti recuperati in mare, infatti, portano il bollino delle Ong, ovvero il 39,3% del totale delle attività operative marittime condotte da Guardia Costiera, Marina, Guardia di Finanza, navi europee e commerciali.
I dati parlano chiaro: nell’ultimo trimestre, la percentuale di immigrati scortati dalle Organizzazioni Non Governative è tornata ai livelli del 2017-2018, quando al Viminale sedeva Marco Minniti. Basti pensare che a giugno del 2017, in piena emergenza, su 24mila persone approdate in un solo mese, ben 12.112 (il 50%) erano arrivate in Italia grazie alle operazioni SAR delle navi umanitarie. Il ritornello cambiò in parte quando Minniti impose il cosiddetto “codice di condotta” e avviò accordi con le tribù libiche per bloccare le partenze. Ma se è vero che il numero di immigrati sbarcati nei 10 mesi successivi si ridusse notevolmente, le associazioni solidali mantennero comunque un’attività intensa, recuperando al largo della Libia qualcosa come 12.822 clandestini (il 37,8% del totale).
Giusto o sbagliato che sia, la rotta è stata invertita solo con la “guerra” di Salvini alle Ong, che ha prodotto risultati corroborati dalle cifre. Innanzitutto il crollo degli ingressi: dai 33mila registrati nei 10 mesi di pugno duro di Minniti si è passati ai 15mila in 15 mesi di porti chiusi di Salvini. Ma soprattutto si è verificata una drastica riduzione delle operazioni realizzate delle navi umanitarie con cui il Viminale è arrivato più volte allo scontro frontale, come nel caso della Sea Watch comandata da Carola Rackete. Sugli 11mila migranti intercettati tra le onde nell’intero periodo leghista (il dato comprende in realtà anche settembre, quindi già governo giallorosa), solo 1.161 sono riusciti ad arrivare nel Belpaese sul ponte di una Ong. Si tratta del 9,7%, cioè un -28% rispetto all’epoca del ministro Pd.
È facile immaginare come i motivi del crollo delle operazioni umanitarie nell’ultimo anno siano riconducibili ai dl Sicurezza (che hanno imposto multe salate alle navi che traghettano clandestini in Italia) e all’incremento delle attività della Guardia Costiera libica (che da gennaio a giugno 2019 ha intercettato oltre 6mila persone). Ora, però, il ministro Lamorgese sembra intenzionato a rivedere le regole imposte dei due decreti redatti dal Carroccio. Per quello che riguarda l’immigrazione, il governo vorrebbe alleggerire le sanzioni alle Ong che dovrebbero tornare tra i 10 e i 50mila euro (oggi fissate dalla legge a 1 milione di euro). Inoltre, la confisca della nave arriverebbe solo alla seconda violazione del divieto di ingresso in acque nazionali e non alla prima trasgressione. Una scelta che appare incomprensibile: se violi il domicilio di qualcuno, la prima volta ti abbonano il reato?
Fatto sta che la clemenza con le Ong sembra produrre già effetti tangibili: il primo, un aumento consistente degli sbarchi; il secondo, il rinnovato dinamismo delle navi umanitarie. Confrontando lo stesso periodo (ottobre-dicembre) nelle gestioni Pd-M5S e Lega, emerge infatti che gli approdi sono aumentati (da 2.346 a 3.838) e, soprattutto, che la percentuale di quelli salvati delle Ong è schizzata al 39% con 1.073 recuperi. Negli stessi mesi del 2018, per dire, non ne avevano imbarcato neppure uno. Zero spaccato.
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