Per il giudice rosso Spataro è tutta colpa di Salvini: “Il clima d’odio e la politica aumentano i reati contro i migranti”
Anche se non lo nomina direttamente, il procuratore “comunista” di Torino Armando Spataro attacca il ministro degli Interni Matteo Salvini, accusandolo di fomentare l’odio verso gli immigrati e ritenendolo responsabile dei reati di razzismo: “Dalle cronache giornalistiche e da certe affermazioni gettate nel dibattito politico, vedo una spinta crescente verso una politica di emarginazione e di insofferenza nei confronti dell’ immigrato”.
“Allarme razzismo”, ovvero l’ultima campagna fomentata da Repubblica per dar contro a Matteo Salvini. La ratio? Semplice: attribuire la colpa di ogni crimine in cui si vede o intravede una matrice razzista alle politiche del ministro dell’Interno. E così, per rafforzare la tesi, ecco comparire ovviamente su Repubblica un’intervista ad Armando Spataro, procuratore capo di Torino, che mostra di non avere particolari dubbi: “Che siano nove casi in due mesi o venti casi, non possiamo dare giudizi sommari. È indubbio, però, che si stia allargando l’area di insofferenza verso gli immigrati, ormai visti come il nemico, oggetto di balle colossali come quella dei terroristi che arrivano coi barconi. Di fronte a ciò, purtroppo, il cittadino è disposto ad accettare la limitazione dei suoi stessi diritti. Non è un problema solo italiano, ha dimensioni mondiali ed epocali”, sottolinea la toga.
Quando gli chiedono se il presunto aumento dei reati d’odio è una diretta conseguenza del clima socio-politico, così come Spataro ha scritto in una direttiva, risponde: “Dalle cronache giornalistiche e da certe affermazioni gettate nel dibattito politico, vedo una spinta crescente verso una politica di emarginazione e di insofferenza nei confronti dell’ immigrato”. Non fa nomi, Spataro, ma il riferimento è chiaro. Dunque, la domanda diretta: l’attuale governo ha qualche responsabilità nell’alimentare tale clima? “Conosco i limiti del mio ruolo, non ho né strumenti né desiderio di rispondere a questa domanda. Ai magistrati non compete il sindacato su scelte politiche. Mi auguro che tutti i governi favoriscano il senso di solidarietà, questo sì. Ed è condivisibile il proposito, che non è solo del governo Conte, di chiedere all’Europa di impegnarsi di più nella gestione dei flussi”, nicchia.