“Cappuccetto rosso senegalese” e gender: così la dottrina rossa si prende i bambini emiliani
Bologna, 19 feb – Nell’Emilia-Romagna patria delle sardine e fortino Pd ringalluzzito dalla vittoria elettorale, gli alfieri dell’ideologia progressista pensano ormai di fare il bello e cattivo tempo senza limitazioni. Ora che il feudo dem è stato consolidato, è giunta l’ora di rafforzare capillarmente la propria presenza nei gangli della cultura e dell’istruzione – a partire dalle scuole elementari.
Programma didattico rosso
Un articolo apparso ieri su Il Giornale a firma di Luca Sablone, per esempio, racconta in esclusiva di come viene promossa l’ideologia rossa nel plesso “Vannini” di Medicina (provincia di Bologna), in cui il programma didattico è costellato di propaganda immigrazionista, Bella Ciao e incontri con l’immancabile Anpi. Il quotidiano diretto da Sallusti afferma di essere in possesso dei verbali delle rappresentati di classe, da cui spicca la presenza di iniziative alquanto peculiari: uno spettacolo teatrale intitolato Thioro, Cappuccetto rosso senegalese, un progetto sulla Resistenza a cura dell’Anpi di Medicina e un raduno nella piazza del paese per cantare Bella Ciao.
Bignami: “Lasciate stare i bambini”
A segnalare la vicenda è stato l’on. Galeazzo Bignami (Forza Italia) in un post su Facebook: “Ci risiamo. Giù le mani dai bambini. L’indignazione è poco. I sinistrati non ci riescono a star lontano dai bambini. Dopo la drag queen che ‘insegna’ sessualità in una scuola, ecco a voi un estratto del programma di un istituto elementare sempre del bolognese: spettacolo teatrale su ‘Cappuccetto rosso senegalese’ sui migranti; poi tutti in piazza con l’Anpi, quella di cui gli esponenti negano la tragedia delle foibe, a far che? A cantare Bella ciao, oltretutto paragonato all’inno nazionale”.
Bignami conclude attaccando duramente: “Dovete smetterla di provare a indottrinare i bambini! Fate il vostro lavoro se siete capaci, frustrati maestri sessantottini. Perché vi fa così paura la libertà?”. E avverte: “Se voi avete portato da ignoranti il vostro cervello all’ammasso del pensiero unico dominante, lasciate stare i nostri figli. Loro sono meglio di voi”.
L’episodio in questione non appare isolato. Sempre il Giornale riferisce che alcuni giorni fa, durante un’assemblea di istituto al Laura Bassi di Bologna, era andata in scena l’esibizione di una drag queen, mentre in Aula Magna si teneva un corso di educazione sessuale “dalla teoria al preservativo”; nell’aula 3A si veniva indottrinati a proposito dell’identità di genere e sessuale, mentre nell’A1 un corso di “Gay sex education” su “ruoli di genere, identità e safer sex” era disponibile per quanti lo volessero seguire. Ma tranquilli, il gender non esiste e a Bibbiano sono tutti innocenti.
Cristina Gauri