Migranti, Gino Strada al delirio finale: paragona Meloni e Salvini ai gerarchi nazisti
Gino Strada al delirio finale. I decreti sicurezza e la loro “cancellazione” gli stanno facendo perdere il senno. Quindi, lancia insulti: “La differenza tra Meloni e Salvini? Anche tra i gerarchi nazisti c’era discussione fra chi rappresentava meglio la destra… Ho paura che, di fronte a un’assenza totale dell’opposizione, questa destra possa continuare a fare presa. La nostra società è a rischio”. E’ il ragionamento al di là di ogni senso logico. Il pulpito da cui Gino Strada sragiona è il solito ‘Circo Massimo’ di Massimo Giannini, da dove attacca i decreti sicurezza chiamand0 in ballo il nazismo.
Gino Strada: “i decreti Salvini sono leggi fasciste”
Strada non entra nel merito dei contenuti dei decreti Salvini. Spara e basta: “Io ritengo che i decreti Salvini siano delle leggi fasciste. Mi sarei aspettato da un governo civile semplicemente che li abrogassero in un attimo, invece di cercare di fargli il lifting”. Se si cerca di farlo ragionare, taglia corto. Abolire in toto quei decreti sarebbe un favore fatto alle mafie. Strada non accetta contraddittorio : “Le mafie non c’entrano niente con i decreti sicurezza”, dice spruzzando altro veleno: “Questo è tipico della diarrea verbale della destra populista“.
I suoi caposaldi sono fascismo, nazismo, razzismo. Per cui prosegue il ragionamento folle: “C’è una logica fascista e razzista non soltanto nell’opposizione ma anche nel governo”. “La logica che sta dietro a ‘Prima gli italiani’ è la stessa che sta dietro a ‘America first’ e che stava dietro ‘Deutschland uber alles”. Strada lamenta poi l’ignavia del Pd: “E’ in parte succube, in parte ne condividono la struttura e l’architettura, in parte è imbelli, non in grado di rappresentare un’opposizione a questa ventata di razzismo e fascismo. Quello è il guaio”.
E ancora: “I residuati della sinistra non sono capaci di elaborare una risposta. Non hanno le palle per fare quello che andrebbe fatto in due minuti cioè abrogare i decreti Salvini“. Per Strada, insomma, non esistono iter prlamentari, discussioni in Aula, passaggi alle Camere. Aggiunge poi: “Non chiamerei quel pateracchio lì sinistra, è un’accozzaglia senza idee e senza morale”. Sulla ministra dell’interno Luciana Lamorgese, l’ideatore di Emergency dice: “Qualcosa è cambiato nei toni, ma se stiamo a vedere i toni quando la gente sta morendo… è pesante la cosa”. E aggiunge: “Ho paura che di fronte a un’assenza totale dell’opposizione questa destra possa continuare a fare presa”.
Mollicone: “Odio ideologico stalinista”
Un messaggio così non può passare: “Gino Strada ha necessità di un trattamento sanitario obbligatorio’, altrimenti continuerà nei suoi deliri razzisti”. La rabbia di Federico Mollicone va in onda a breve guro d posta su Rai News 24. L’esponente di FdI presegue: “Si ironizza ma l’odio ideologico stalinista di cui è intriso, con il quale in maniera feroce attacca l’opposizione, come Giorgia Meloni, è invece serissimo. E questi sarebbero i buoni? Un caso di estremismo pericoloso e antidemocratico“.