Brescia, 24 “profughi” in sciopero della fame per la qualità dei pasti e per le doccie: “Vogliamo il trasferimento”
BRESCIA – I ventiquattro sedicenti profughi fankazzisti ospiti a Zone, finiti ai dis-onori della cronaca, per essersi rifiutati di collaborare con il Comune, hanno iniziato uno sciopero della fame in segno di protesta per la qualità del cibo a detta loro scadente e per gli orari delle docce. In più chiedono di essere trasferiti in un’altra struttura.
Le polemiche sembravano essersi chiuse con la decisione del prefetto di spostare i 24 profughi ribelli, che avevano rifiutato perfino di collaborare per poche ore alla pulizia dei sentieri delle piramidi di Zone danneggiati dalle piogge. Ma così non è stato. A Zone, infatti, i 16 richiedenti asilo che da qualche giorno sono ospiti dell’ostello Trentapassi (ex locanda Lucciola) hanno avviato una nuova protesta, rifiutandosi di consumare i pasti che vengono serviti loro e chiedendo di essere trasferiti in una nuova struttura.
Gli ospiti – tutti africani dai 20 ai 25 anni, in Italia da almeno un paio d’anni – hanno avanzato la richiesta di tornare a Vestone, dove hanno amici e conoscenti. Ma non solo: secondo quanto riferito dal sindaco Zatti si lamentano degli orari delle docce e della qualità dei pasti. E resta da capire cosa risponderanno quando verrà chiesto loro di dare il proprio contributo alla comunità che li ospita con piccoli lavoretti.