Barillari (M5S) disintegra i grillini su 7 Colli: “Siamo le escort di lusso del Pd”
Barillari incontenibile. “In politica, non c’è peggior errore dell’ipocrisia. Dire una cosa e fare esattamente l’opposto. Giustamente non si è d’accordo con il proprio avversario politico, si possono utilizzare toni forti e intransigenti. Ma non si deve mai fare un voltafaccia a seconda dell’interesse del momento. Perchè questo ha un solo nome: opportunismo”. Inizia così l’intervento al vetriolo del consigliere regionale del M5S, Davide Barillari. Uno sfogo contro il voltafaccia del suo partito, consegnato al nuovo sito romano 7colli. Il Movimento messo ai raggi X ne esce a pezzi dalla sua disanima. E si capisce il perché del dimezzamento del partito ora guidato da Vito Crimi.
Barillari non ha mai fatto mai mancare le sue critiche al M5S. Spesso su posizioni diverse dagli altri colleghi consiglieri grillini. Molto critico da sempre dell’accordo fatto con il Pd. “Potete aver ben compreso a cosa mi riferisco: il radicale cambio di atteggiamento del MoVimento 5 Stelle”, si sfoga nell’intervista su 7 Colli. Barillari focalizza due “capriole” intollerabili compiute dal movimento ora guidato da Crimi. “E’ avvenuto in due precisi momenti: il primo, quando siamo passati da forza di opposizione a forza di governo. Il secondo quando siamo passati da un governo con la destra ad un governo con la sinistra”.
Barillari: “Capriole di moralità e dignità”
Le conseguenze sono state catastrofiche: “Milioni di voti bruciati. La fiducia degli italiani perduta. Da queste svolte ipocrite – scrive l’esponente grillino- da queste capriole di moralità e dignità, inizia la perdita di consenso a tutte le elezioni alle quali partecipa il M5S dal 2018 in avanti”. Una disamina senza veli e infingimenti: “Non si può inveire per 5 anni, prima in tutte le piazze e poi dai banchi del parlamento contro la ‘casta dei partiti corrotti e mafiosi‘, schifando il loro mondo dorato di privilegi. E poi una volta entrati, giorno dopo giorno adattarsi comodamente ad esso; diventandone parte integrante, in cambio di qualche poltrona. I valori della coerenza e dell’onestà sono stati messi al mercato del miglior offerente, giustificandoli in cambio di compromessi sempre più al ribasso”.
“I tempi sono cambiati”, ha ammesso ingenuamente una nota pasdaran del M5S. Ma Barillari non transige, va giù duro. “Il peggior esempio lo abbiamo dato quando, con Salvini al governo insieme a noi, il male assoluto era il PD di mafiacapitale e di Bibbiano. Per motivi ancora poco noti se non agli astuti strateghi che tessono la tela dei numeri in parlamento (ma molto più probabilmente la paura di perdere la poltrona) siamo tranquillamente saltati ad un governo di segno opposto”. Prosegue Barillari su 7 Colli: “Per altro in agosto, mentre gli italiani erano in vacanza. I più maliziosi dicono che fosse tutto già preparato, da tempo. Il MoVimento 5 Stelle, forza rivoluzionaria e intransigente, che mai scende ad alleanze con il sistema….Ecco, in un attimo, si allea prima con la destra e poi con la sinistra”.
“Noi attivisti, abbiamo mandato giù anche questo rospo, senza fiatare. Ma più che ‘ago della bilancia’ siamo diventati ‘le escort di lusso¢, resuscitando un partito che era destinato all’estinzione; che aveva perso le elezioni, e al quale invece abbiamo regalato mezzo governo. Resuscitato e ora rinvigorito, grazie all’operazione di marketing delle sardine”.
Barillari ha il pregio di chiamare le cose con il loro nome: “Da quel momento il male assoluto è diventato Salvini (nostro partner di governo fino ad un secondo prima): con post quotidiani denigratori e una costante demonizzazione di questa persona come “dittatore” da fermare ad ogni costo…..mentre il silenzio più assoluto, e colpevole, è calato su Nicola Zingaretti e sui suoi compari, che continuano i loro “affari”, in particolare in Regione Lazio”.
“5 anni di opposizione buttati nel cesso”
Il paradosso, infatti, si registra in Regione. Dove questo “triste opportunismo ha causato, primo fra tutti, la spaccatura ormai insanabile nel Lazio: dove un M5S “responsabile” tratta con i guanti bianchi Zingaretti e traffica nomi ed emendamenti; mentre un M5S “coerente” rispetta a pieno il mandato ricevuto dai cittadini facendo una sana e determinata opposizione” .
Il “tradimento” è sotto gli occhi, un esempio: “E’ bastato postare in una chat interna del M5S un link ad un articolo de Il Giornale (contro Zingaretti), per essere additato con una incomprensibile virulenza: di fascismo, di errore morale, di tradimento. Dagli stessi che tranquillamente sono passati – ripete Barillari- in una notte di agosto da un governo con la destra ad un governo con la sinistra. Ne avevamo già piene le scatole dei radical chic di sinistra; non sopportavamo più gli intellettuali da salotto. Ora, guarda un po’, questi moralisti da strapazzo ce li ritroviamo proprio dentro quella forza politica nata, 10 anni fa, per far crollare il sistema. Ma che ora tranquillamente ci banchetta insieme”, afferma sconsolato a 7 Colli.
La speranza è l’ultima a morire per il consigliere 5stelle: “Ma non tutto è perduto. Siamo ancora in tempo per ritrovare i nostri valori, la nostra coerenza, e mollare questo governo, abbandonando a sé stesso il “caro Nicola”, come i “responsabili 5 stelle” lo chiamano qui in Regione. Solo tornando ad essere noi stessi, senza paura (e senza poltona) riusciremo a salvare il M5S dalla sua implosione”.