“Noi sbattiamo fuori gli abusivi”. Così in Spagna liberano le case occupate
Non esistono dati precisi ministeriali sulle abitazioni occupate illegalmente nel nostro Paese, gli ultimi sono del 2016 a cura della Federcasa, la federazione che associa 114 enti che si occupano di gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica.
Il presidente Luca Talluri aveva dichiarato un numero stimato sopra le 50mila abitazioni, ma a quattro anni di distanza è aumentato esponenzialmente. Numeri a parte, l’occupazione abusiva nel nostro Paese sta diventando una vera e propria piaga sociale se consideriamo, che dal 2016 ad oggi, la situazione economica e sociale è notevolmente peggiorata.
Ci sono affittuari che smettono di pagare pur continuando a rimanere nell’abitazione, italiani che per emergenza abitativa si trovano ad occupare spesso con bambini, persone anziane o malate. E ancora, l’aumento del numero di immigrati nel nostro Paese fa sì che spesso vengano occupati interi stabili, capannoni industriali, ma anche appartamenti momentaneamente sfitti, che è poi difficile – se non impossibile – sgombrare.
Le azioni legali da intraprendere per liberare dagli occupanti, che spesso diventano anche situazioni dove degrado, criminalità e spaccio di droga trovano terreno fertile, sono attualmente complicate ma soprattutto estremamente lunghe, e la percentuale di abitazioni liberate risulta essere molto esigua.
Se guardiamo all’estero, dove comunque questo problema esiste, si può notare come in molti casi il problema sia stato arginato, o quasi eliminato. Un esempio molto interessante ma soprattutto efficace, arriva dalla Spagna, dove è nata un’organizzazione: la Desokupa xpres che riesce, attraverso la mediazione di professionisti esperti, a liberare nel giro di qualche giorno le abitazioni occupate a differenza della media degli 11 mesi di cui necessita un’azione legale attraverso un giudice. La cosa fondamentale da sottolineare e che ci ha raccontato Salvator Palacio, ideatore di questa agenzia, è che i metodi usati sono legali. Ha sottolineato inoltre la velocità dell’azione e della riconsegna dell’abitazione al legittimo proprietario, oltre ad aver stimato che una casa o uno stabile occupato perde in media dal 40 al 60% del suo valore.
Salvator, come le è venuto in mente di creare una società del genere?
“Da un’esigenza molto forte che nel 2017 era diventata in Spagna una vera e propria emergenza sociale. Così compresi che questo tipo di servizio era assolutamente necessario nel mio Paese. Era nata un anno prima, una società simile a questa, ma i metodi usati erano molti diversi da quelli che usiamo noi che sono assolutamente legali”.
Ho letto che vengono utilizzati negli interventi anche ex pugili..
“Non usiamo queste persone, abbiamo quasi tutti studenti universitari, atleti dalla corporatura forte, e anche professionisti non spagnoli esperti in sicurezza privata”.
Parlando con il suo ufficio legale ci è stato spiegato che il successo dell’operazione è tutto nella negoziazione, può spiegare meglio come funziona?
“Quando veniamo contattati, ci assicuriamo, tramite l’atto di proprietà, dell’appartenenza della casa e poi stipuliamo un contratto per la fornitura di vari servizi che viene firmato dal proprietario dell’immobile che ci autorizza anche allo sfratto dell’occupante. A questo punto mettiamo un controllo di accesso alla porta, una guardia di sicurezza in uniforme, autorizzata dalla proprietà, davanti all’ingresso dell’abitazione occupata che non consente a nessuno di entrare o uscire”.
Questa cosa è legale?
“In Spagna è legale”.
Poi cosa succede?
“Abbiamo persone fisicamente e psicologicamente preparate per essere in grado di persuadere e convincere gli abusivi che devono lasciare la casa subito. La polizia non può farlo, a meno che non sia presentato un reclamo ufficiale in tribunale. Ma anche in questo caso, se tutto va bene, ci vogliono almeno 11 mesi. Noi ci riusciamo da un minimo di ventiquattro ore al massimo di una settimana, compreso il cambio della serratura e lo sgombero dei beni degli occupanti. La negoziazione, come in ogni campo, è convincere l’altra parte che deve fare ciò che vogliamo”.
Usate anche altri metodi?
“Usiamo dei ‘trucchi’ che non posso rivelare perché sono alla base del successo del nostro lavoro. Però, è importante sottolineare che sono tutte azioni legali”.
Quante richieste di interventi avete?
“Molte, almeno trenta al giorno”.
Che percentuali di riuscita avete nei vostri interventi?
“Il 95% circa”.
Chi sono per la maggior parte gli occupanti delle case?
“Spagnoli ma anche extracomunitari”
Nei vostri interventi avete a disposizione anche armi?
“No, basta la nostra presenza”.
Praticamente voi intervenite dove si ferma la giustizia?
“Esattamente”.
Vi siete mai trovati a dover affrontare situazioni pericolose?
“Fortunatamente quasi mai, perché cerchiamo di usare più la “testa” che la forza, e questo permette all’operazione di riuscire nel modo migliore e soprattutto in sicurezza”.
Da quante persone è formata la vostra squadra?
“Abbiamo due responsabili della sicurezza, tre avvocati, un amministrativo e sei guardie scelte che in Spagna vengono chiamati ausiliari”.
Vi è mai capitato di collaborare con la Polizia?
“È successo, ma non così frequentemente”
Quali sono le vostre tariffe?
“Sui 3000 euro circa ad intervento, che può variare a secondo delle necessità e del numero degli occupanti. In questa cifra è compresa la mediazione, la sorveglianza e il cambio della serratura”. Il metodo spagnolo per liberare le case occupatePubblica sul tuo sito
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