Le Sardine entrano nel Palazzo e dettano l’agenda al governo
“Con Conte stiamo cercando di coniugare le agende. C’è l’intenzione di incontrarsi”. Lo ha dichiarato il leader delle sardine Mattia Santori che oggi, con altri pesciolini, ha incontrarto il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, e domani vedrà il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Francesco Boccia.
Un esponente dell’esecutivo dopo l’altro, fino ad arrivare la premier Conte. Ma in qualità di cosa? Le sardine si sono sempre rifiutate di fare il passo e diventare un partito e non sono neanche un sindacato, ma vengono ricevute dai ministri.
Che i pesciolini godano del sostegno dei dem è noto, ma questa intrusione a gamba tesa nella politica crea non poche polemiche. Mattia Santori, Massimiliano Perna (portavoce Sicilia), Jasmine Cristallo (portavoce Calabria), Michele Esposito (portavoce Campania), Isabella Capozzi (portavoce Puglia) hanno incontrato il minsitro Provenzano e parlato con lui del piano per il Sud. “È stato un ottimo incontro, è bello incontrare i ministri che partono da una formazione analitica, si percepisce questa competenza, contornato da tanto umanesimo – ha dichiarato Santori -. Si parla di dati, di fatti, ma inseriti in un contesto culturale e umano molto vicino a noi. Noi abbiamo ascoltato, tra poco sarà pronto il piano per il Sud, eravamo curiosi di vederlo, abbiamo portato un po’ di punti, abbiamo condiviso un po’ di aspetti, è bello ricreare una connessione tra politica e cittadinanza e tra varie aree del Paese”. Punti, aspetti. Per le sardine l’obiettivo é portare la voce del Sud. Entrando però a Palazzo.
E così ecco le prime visite ai ministri del Pd che hanno sempre stizzato l’occhio alle sardine, fin dalla loro nascita in piazza a Bologna. I dem da tempo cercano di aumentare i consensi e la piazza di pesciolini ha già salvato il partito di Zingaretti in Emilia Romagna. Dopo l’incontro con Provenzano, domani sarà il turno di Francesco Boccia per parlare “di autonomia differenziata”. In attesa di trovare uno spazio vuoto nell’agenda di Giuseppe Conte, con cui ci sarebbero già stati contatti. “Per loro nutro simpatia e rispetto. Se dovessero chiedermi un incontro mi confronterei volentieri con loro”, aveva dichiarato il premier che si è però dimostrato cauto. Se tra Pd e sardine c’è una certa simpatia, il Movimento 5 Stelle non è d’accordo con l’apertura al dialogo. E in una situazione di tensione nella maggioranza, non si possono commettere passi falsi e creare nuove spaccature. “Siamo vicini a chi ci invita per dialogare, non solo al Pd, siamo a disposizione di chi vuole avvicinare alla politica i cittadini, non abbiamo intenzione di diventare un partito perché vogliamo essere a disposizione dei cittadini”, ha dichiarato Mattia Santori.
Intanto però le sardine continuano a entrare nell’agenda politica. “Mentre chiediamo alla politica di studiare soluzioni, di avere una visione coraggiosa, di non farsi ingolosire dalle risposte pret-à-porter, offriamo noi stessi come strumenti – si legge in un post apparso su Facebook dopo l’incontro con il ministro -. Uno strumento di dialogo, di confronto, di analisi, di critica costruttiva. E di intraprendenza. Con l’incontro di oggi inauguriamo una nuova stagione di politica sardina che passa dalla contaminazione tra Nord e Sud, tra giovani e pensionati, tra cittadinanza e politica. Al Papeete lo avevamo già detto e oggi lo ribadiamo. Che ognuno stia al suo posto: i politici in Parlamento, le sardine in mare aperto, nessuno sul divano, né in poltrona”.
il giornale.it